Tim -5% Reazione negativa ai conti, alziamo il target a 0,45 euro
Alziamo il target price a €0.45 per le ordinarie TIM (da €0.44) e a €0.53 per le risparmio (da €0.52), per riflettere il miglioramento della valutazione mark-to-market di TIM Brasil

Il titolo ha reagito male ai conti trimestrali.
Tuttavia, la Società ha riportato una performance solida, sostanzialmente in linea con le attese, confermando tutte le guidance per il FY25. L’indebitamento netto si è attestato a €7.5bn, in linea con le nostre stime e il consensus, con una leva di 2.05x, attesa in discesa sotto 1.9x grazie alla cessione di Sparkle (incasso di €0.7bn atteso nel 4Q25).
Il principale beat è arrivato dall’OpFCF (EBITDAaL – Capex), sostenuto da Capex inferiori al previsto, in calo del 6% YoY (-9% in Italia). L’EFCFaL, pari a -€0.2bn, si è invece mantenuto in linea con le attese, penalizzato da un assorbimento del capitale circolante per €0.4bn, riconducibile in larga parte alla stagionalità (€0.3bn) e a esborsi straordinari legati agli esodi incentivati e a DAZN (€0.1bn).
I ricavi del segmento TIM Consumer (45% del totale) sono stabili, sostenuti da KPI in miglioramento: minori line losses (sia su fisso che su mobile), ARPU in crescita e churn stabile, nonostante l’avvio della campagna di repricing che ha interessato circa 1.1mn di linee fisse e 0.7mn di linee mobili, i cui effetti si rifletteranno a partire dal 2Q. Per la prima volta da diversi anni, il 1Q ha registrato un saldo MNP sostanzialmente neutro.
La piattaforma clienti è stata ulteriormente ampliata con il lancio di “TIM Energia”, dedicata alle PMI. Il segmento TIM Enterprise (23% del totale) ha mostrato una crescita robusta, con ricavi da servizi in aumento del 6.6% YoY, trainati dal cloud (+24% YoY), che rappresenta ora il 40% delle vendite del segmento e si conferma la principale linea di business, anche grazie ai servizi offerti da PSN, il cui contributo è raddoppiato rispetto allo scorso anno. TIM Brasil ha registrato una performance solida, con ricavi da servizi in crescita del 5.6% YoY e un miglioramento di 0.6pp YoY dell’EBITDAaL margin (36.4%), mantenendo la crescita degli Opex (+3.3%) al di sotto dell’inflazione (5.5%). Il Piano di Trasformazione ha contribuito per circa €40mn all’OpFCF, evidenziando ulteriori progressi sul fronte dell’efficienza operativa.
Revisione delle stime. Manteniamo le nostre stime sostanzialmente invariate, mentre limiamo la bottom line FY25 per affinare l’effetto della riclassificazione di Sparkle tra le attività discontinuate e destinate alla vendita, senza impatti rilevanti su EFCF e debito netto.
Alziamo il target price a €0.45 per le ordinarie TIM (da €0.44) e a €0.53 per le risparmio (da €0.52), per riflettere il miglioramento della valutazione mark-to-market di TIM Brasil (+6% rispetto alla nostra preview della scorsa settimana).
Manteniamo una visione positiva sul titolo (BUY), rafforzata dal miglioramento della governance in seguito all’ingresso di Poste nell’azionariato, elemento che potrebbe generare sinergie operative e abilitare iniziative strategiche di rilievo.
Tra queste, segnaliamo il possibile consolidamento del mercato (recenti rumour su possibile asset swap con Iliad Gruppo, per conferire la divisione italiana in cambio una partecipazione in TIM Group e/o in TIM Brasil), la semplificazione della struttura del capitale (conversione delle azioni di risparmio) e la ripresa della remunerazione degli azionisti attraverso la ricostituzione delle riserve, possibile con una riduzione del capitale sociale. Ulteriori upside potrebbe emergere dall’incasso del canone di concessione del 1998 (€1bn, incluso al 75% nella nostra SOP) e dagli earn-out legati a NetCo (€2.9bn, considerati al 40%).