TELECOM ITALIA - Xavier Niel potrebbe incrementare la quota in Vodafone
FATTO
Nessuna indicazione aggiuntiva dalla stampa italiana sulla mossa a sorpresa con cui il fondatore e maggior azionista di Iliad, Xavier Niel (XN) ha rilevato il 2.5% di Vodafone tramite il suo veicolo Atlas Investissement (Atlas). Alcuni spunti interessanti arrivano invece dal Financial Times di oggi:
- Non è chiaro se il pacchetto 2.5% (circa £750mn) è stato rilevato con acquisto di titoli o derivati. XN è il secondo tycoon francese a tentare di estrarre valore dalle telecoms UK, dopo Patrick Drahi (maggiore azionista di Altice) che ha rilevato tempo fa il 18% di BT, con un chiaro obiettivo di estrarre valore dalla rete Openreach.
- Non è escluso che XN possa incrementare la sua quota (come indicato anche ieri da Bloomberg) e allearsi con il fondo attivista svedese Cevian (lo scrive oggi anche La Repubblica) per fare pressioni sul management di Vodafone per cedere le attività in Italia e Spagna, ma potrebbe trovare l’opposizione di Etisalat (10% di Vodafone, controllata dal fondo degli emirati arabi) che ha dichiarato in passato supporto all’attuale strategia del gruppo UK. A inizio anno Cevian aveva rilevato una quota non meglio precisata ma inferiore al 3% in Vodafone e ottenuto il sostegno di alcuni fondi come Abrdn (tra i 10 maggiori azionisti di Vodafone con l’1.65%) e dell’hedge fund americano PSAM.
- Razionalizzazione footprint già in corso, il prossimo step naturale non può che essere la cessione del business in Italia: Vodafone ha già annunciato la cessione delle attività in Ungheria per Eu1.8bn (all’operatore locale 4iG e allo stato ungherese), sta procedendo vendita di una significativa quota in Vantage Towers (controllata all’82% da Vodafone) e sarebbe in trattative per una fusione del business in UK con quello H3G UK. Vodafone sta vedendo una crescita asfittica in Italia che rappresenta circa l’11% del fatturato di Gruppo.
EFFETTO
Come abbiamo commentato ieri, vediamo un readacross estremamente positivo per il settore telecom europeo dalla inattesa mossa attivista di XN su Vodafone, che potrebbe innescare un importante trigger speculativo su prossime mosse consolidamento in alcuni mercati europei, ed in particolare l’Italia. A febbraio Vodafone ha respinto offerta per asset di Vodafone Italia presentata da Iliad, valutati Eu11.25bn (7.5x EBITDAaL’22E).
Il mercato italiano resta la priorità per XN per accelerare un eventuale consolidamento in-market (l’Italia è l’unico paese europeo del footprint di Vodafone in cui è anche presente Iliad) e per ragioni antitrust Iliad è destinata a giocare un ruolo chiave, avendo tra gli MNOs la minore quota di mercato sul segmento mobile (mkt share su SIM Human a marzo’22: Wind3 26.2%, TIM 25.3% Vodafone 22.8%, Iliad 11.3% seguita da Poste al 5.8% e altri MVNO all’8.6%).
Dal consolidamento nel mercato italiano e in assenza di significativi rimedi imposti dall’antitrust (eg. entrata di nuovi players come accaduto ai tempi della fusione tra Wind e 3, con ingresso di Iliad) ma piuttosto di light remedies (cessioni di spettro in eccesso, accordi di roaming nazionale per garantire accesso a player minori), ci aspettiamo un generale miglioramento del contesto competitivo, con una maggiore razionalità sui prezzi, e indirettamente una maggiore visibilità sul turnaround della ConsumerCo di TIM.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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