TELECOM ITALIA - Vivendi: supporto a rete unica, ma solo a prezzi superiori per la NetCo

FATTO
Principali spunti dall’intervista a La Repubblica al CEO di Vivendi, Arnaud De Puyfontaine:
• Ribadito supporto al progetto di rete unica, ma Vivendi non disponibile alla cessione della rete TIM ai valori stimati dagli analisti (EV 17-21 mld prima delle sinergie) considerando anche i multipli pagati da Macquarie per la partecipazione in OF;
• Vivendi pronta a valutare altre opzioni strategiche in grado di esprimere il potenziale di TIM nell’interesse di tutti gli stakeholders;
• La fusione tra la NetCo e OF è la scelta industriale maestra, ma non è l’unica;
• Dialogo costruttivo con CDP specialmente negli ultimi tempi, con la nomina del presidente Gorno Tempini nel CdA TIM e con l’aggravarsi dell’andamento dei conti TIM;
• Espressa insoddisfazione e preoccupazione per l’attuale governance di TIM, ma non fornite indicazioni sui desiderata di Vivendi (di recente Vivendi aveva auspicato un avvicendamento alla presidenza TIM);
• Sui contenuti, Vivendi interessata ad acquisire società di produzione in Italia e a esplorare sinergie industriali tra TIMVision e Canal+.
EFFETTO
Le dichiarazioni di De Puyfontaine segnano l’inizio di una lunga e complessa fase negoziale sulle valutazioni della NetCo all’indomani della firma dell’MOU sulla rete unica e pongono l’accento sul rischio di un veto esercitabile da Vivendi in grado di far saltare l’intera operazione. Vivendi detiene infatti con il suo 24% in TIM una minoranza di blocco nell’AGM, chiamata a votare il carveout e la cessione della rete a CDP, Macquarie e KKR.
In caso di mancato accordo sulle valutazioni, l’alternativa della scissione proporzionale in due società quotate ci sembra molto più lunga e problematica rispetto all’immediata cessione della rete tramite carveout.
Peraltro, entrando nel merito delle valutazioni, in caso di scissione proporzionale esprimiamo scetticismo sulla capacità del mercato di riconoscere un premio significativo sulla valutazione della NetCo quotata rispetto agli attuali range valutativi, già particolarmente elevati ancor prima di considerare le sinergie industriali (4-5 mld).
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,47 euro.
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