TELECOM ITALIA - Vivendi seguirà altre opzioni se la valutazione sulla NetCo non sarà adeguata

Il Ceo di Vivendi conferma il sostegno al piano di Pietro Labriola
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FATTO
Il Ceo di Vivendi ha confermato il sostegno al piano di Pietro Labriola per Tim. Tuttavia, se nel progetto di fusione della rete con Open Fiber "la valutazione non sarà adeguata, considereremo altre opzioni", ha dichiarato.

Il Sole 24 Ore cita il range valutativo di 31-34 miliardi, che VIV considera adeguato per NetCo. La cifra è superiore rispetto ai 21 miliardi del consensus, ed incorpora spazi di miglioramento fino a 25 miliardi. 

Secondo Bloomberg, TIM sarebbe vicina ad un accordo con i sindacati, che apre alla possibilità ad altri 2.200 lavoratori di poter accedere volontariamente ai prepensionamenti, coprendo con gli incentivi un periodo massimo che va dai 5 ai 6 anni, a secondo delle categorie professionali. 

Il governo ha esercitato il golden power sull’accordo tra Fastweb e Wind per lo sviluppo del 5G, disponendo una serie di prescrizioni e condizioni da seguire, a tutela degli interessi nazionali sulla sicurezza informatica legati al 5G. Altre decisioni analoghe potrebbero arrivare alla conclusione dell’esame completo dell’accordo.

EFFETTO
La posizione di VIV sulla valutazione di NetCo è nota, così come la diponibilità di TIM a considerare scenari alternativi per la rete, come la cessione dell’asset o di una quota ad un fondo. Quest’ultima opzione, se da un lato non genererebbe sinergie rispetto alla realizzazione della rete unica con OF, quantificate almeno in 5 miliardi, dall’altra vedrebbe un minor rischio regolatorio sul fronte antitrust e tempi più rapidi per la cessione. 

Sull’accordo relativo alle 2.200 uscite volontarie entro il 2024, queste corrispondono a circa il 5% della forza lavoro e si aggiungerebbero alle 9mila uscite volontarie entro il 2030.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.  

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