TELECOM ITALIA - Torna in auge l’opzione di hard spin-off tra NetCo e ServiceCo

FATTO
TIM resta sotto i riflettori dopo il +7% di ieri.
Il Sole 24Ore riferisce che i consulenti di TIM sono al lavoro per valutare le migliori modalità per separare la rete, procedendo al break-up di TIM. Le ipotesi al vaglio sono sostanzialmente due: il conferimento della rete a una newco, destinata in un secondo tempo a finire in Open Fiber o a un partner finanziario, o la scissione proporzionale di TIM con due classi di azioni. Quest’ultima sarebbe il progetto al momento più caldeggiato, con la quotazione “automatica” anche della rete unica una volta unita l’infrastruttura a quella di Open Fiber.
La stessa CDP sarebbe interessata a coinvolgere KKR sul progetto di rete unica, accantonando il piano relativo all’OPA sull’intera TIM.
Più complessa la posizione di Vivendi che finora ha supportato l’operato del management di TIM: dopo la recente svalutazione della partecipazione del 23.75% in TIM, il livello d 0.657 euro per azione potrebbe rappresentare una soglia minima oltre la quale i francesi potrebbero essere aperti valutare con interesse un’eventuale OPA a premio sull’intera TIM da parte di KKR.
Quanto alla rete, il CdA di TIM di martedì avrebbe apprezzato l’intervento di Stefano Siragusa, Chief network operations & wholesale office sulle iniziative del PNNR e nello specifico sul bando “Italia a 1 Giga” che impegnerà TIM nel portare internet veloce fino a 7 milioni di famiglie nelle aree grigie. Scadono oggi i termini per presentare l'offerta. La data è fondamentale prima della firma dell'NDA tra TIM e OF nei prossimi giorni, a cui potrebbe aggiungersi parallelamente un accordo commerciale nelle Aree Bianche, per consentire ad OF di utilizzare il backbone di TIM evitando duplicazioni sugli investimenti e a TIM di vedere maggiori ricavi dal ri-affitto della rete a OF.
Nel frattempo, nella serata di ieri è stato comunicato l’arrivo di Paolo Chiriotti come nuovo responsabile della funzione Chief HR, Organization, Real Estate & Transformation Office e l’uscita di Carola Bardelli con Manuela Carra che va ad assumere il ruolo di Head of Investor Relations.
EFFETTO
L’ipotesi di una scissione proporzionale di TIM in due società quotate ci sembra molto credibile e percorribile: vediamo come vantaggi da un lato la possibilità di avere sin da subito una NetCo quotata verso cui far confluire Open Fiber con valutazioni di mercato trasparenti verso tutti gli stakeholders, garantendo fin da subito l’assenza di integrazione verticale, ma anche l’opportunità di ridurre l’impegno finanziario per CDP per arrivare a controllare la rete unica, grazie alla presenza di minorities quotate.
Nel contempo andranno valutati alcuni aspetti non secondari: in particolare, le tempistiche relative all’iter autorizzativo in EGM (elemento che nelle scorse settimane aveva fatto propendere per il carveout e cessione della rete a NewCo, come opzione più rapida e meno complessa), la ripartizione del debito tra le due società e la necessità di procedere o meno con una conversione delle azioni di risparmio o in alternativa lasciare una doppia classe di azioni per ciascuna società quotate a valle della scissione.
Non escludiamo che KKR possa rinunciare all’offerta vincolante sull’intera TIM e decidere focalizzarsi sui singoli asset trovando un accordo più vantaggioso con CDP su NetCo.
Appeal speculativo confermato anche per la crescente visibilità sul percorso di realizzazione della rete unica, che potrebbe essere formalizzato a breve tramite un NDA seguito da MOU entro l’estate.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,49 euro.
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