TELECOM ITALIA - Terzo incontro: confronto costruttivo, ma posizioni ancora lontane
FATTO
Il nuovo incontro tecnico del governo con i principali azionisti di Tim - Vivendi e CDP - sul futuro della rete ha affrontato il tema dei livelli occupazionali e quello del debito in vista dell'assetto finale. Secondo la stampa, il confronto sarebbe stato costruttivo e tra Natale e Capodanno, probabilmente il 29 dicembre, è previsto un nuovo incontro che si auspica possa essere risolutivo. Contrastanti le indicazioni di stampa tuttavia sulle modalità implementative, con posizioni ancora lontane nonostante le prove di convergenza tra i soci:
• Il Sole24Ore e Milano Finanza: lo schema che potrebbe essere seguito è quello originario dell’MOU con la creazione di un veicolo costituito da CDP e dai fondi (sul modello di ASPI) per rilevare la NetCo di TIM (ma resta l’incognita della valutazione) e procedere successivamente ad una alleanza/fusione con Open Fiber, mentre l’M&A è lo scenario più plausibile per la ServiceCo (il Sole24Ore cita la cessione del Brasile mentre MF il consolidamento con altri operatori in Italia).
• Il Corriere della Sera e Il Messaggero: il primo segnale al mercato potrebbe essere la cessione di TIM Sparkle a CDP, anche se l'operazione non velocizzerebbe di fatto il trasferimento della rete sotto il controllo pubblico, mentre per TIM resta sul tavolo l’opzione della scissione proporzionale in due società quotate (NetCo e ServiceCo)
• La Repubblica parla di una certa freddezza del ministro Giorgetti (MEF) sull’utilità dei tavoli tecnici in corso voluti da Urso (Mimit) e questo spiegherebbe l’assenza anche dei vertici di CDP. Questo avrebbe indotto anche il management di Vivendi a non partecipare agli incontri e ad inviare soltanto gli advisor in sua rappresentanza. Secondo il giornale, il quadro sarebbe ancora molto incerto, le incognite maggiori riguardano ancora il perimetro dell’infrastruttura di rete.
EFFETTO
Nonostante il clima apparentemente costruttivo dagli incontri di questi giorni, il contesto resta piuttosto caotico e caratterizzato da continui stop-and-go che potrebbero alimentare la volatilità sul titolo. Al momento, in base alle indicazioni di stampa, tra le opzioni sul tavolo appaiono ci sembrano meno probabili i due scenari più radicali - quello più market friendly di un’OPA sul 100% di TIM o quello meno market friendly di un aumento di capitale – mentre le altre soluzioni intermedie prospettate (acquisto della sola NetCo o scissione proporzionale) non sono esenti da rischi o da criticità (significativa distanza con Vivendi sulla valutazione di NetCo nel primo caso, mancanza di un liquidity event per abbattere debito e nodo azioni di risparmio nel secondo caso) che potrebbero compromettere il raggiungimento di un accordo tra le parti.
Questo ci induce ad una certa cautela e a non escludere in caso di stallo il ritorno in auge di un’eventuale OPA collettiva su TIM finalizzata al delisting: in questo scenario, meno gravoso finanziariamente per CDP, verrebbero infatti maggiormente tutelati ex ante gli azionisti minoranza TIM grazie alla possibilità di essere liquidati ex ante con un premio cash senza essere esposti ad alcun execution risk legato al break up e alla successiva dismissione di asset.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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