TELECOM ITALIA - Settimana di incontri / Al vaglio la scissione proporzionale del Gruppo
FATTO
Settimana densa di appuntamenti per TIM:
- Oggi e domani audizione del sottosegretario Butti alle Commissioni Trasporti e Telecomunicazioni di Camera e Senato;
- Domani consiglio di Agcom per discussione proposta di coinvestimento di FiberCop e della questione DAZN;
- Giovedì in mattinata il primo incontro tecnico presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy tra il governo (Giorgetti, Butti, Urso) e i rappresentanti di Vivendi (De Puyfontaine accompagnato da advisor Rothschild) e CDP (atteso il CEO di CDP Mele), per discutere dei piani del nuovo governo dopo lo stop all'offerta sulla rete.
- Giovedì alle 15:00 CdA di TIM su strategia e governance. Probabile cooptazione di Sarmi (supportato da Vivendi e da Giorgetti), l’alternativa proposta dal Comitato Nomine di TIM sarebbe Romano Ulissi (ENI). In caso di ingresso in CdA, Sarmi potrebbe essere nominato Presidente Esecutivo o addirittura CEO al posto di Labriola, secondo alcuni giornali.
Sulla rete la soluzione al momento piu caldeggiata sembra quella della scissione proporzionale di TIM in due società quotate per la NetCo e la ServiceCo: secondo il Messaggero, KKR e CDP potrebbero rilevare il 51% di NetCo con KKR azionista di maggioranza e governance a favore di CDP. La Stampa scrive che TIM potrebbe vendere Sparkle a CDP e la quota di minoranza di TIM Enterprise ad un partner finanziario. Nessun delisting di TIM sarebbe stato considerato al momento.
EFFETTO
Ci aspettiamo maggiori chiarimenti sul riassetto di TIM dagli incontri di questa settimana, ma non escludiamo uno slittamento della scadenza inizialmente indicata per fine anno. Al momento il quadro sulla rete resta piuttosto caotico e caratterizzato da continui stop-and-go che potrebbero alimentare la volatilità sul titolo, a cui si aggiungono le indiscrezioni di stampa su un ennesimo ricambio manageriale che potrebbero essere accolte negativamente dalla comunità finanziaria.
Quanto alle opzioni tecniche sulla rete, esprimiamo una certa cautela sul break-up tramite scissione proporzionale in due società quotate per la rete e per i servizi: questa opzione non risolverebbe il tema del debito (non contemplando alcun liquidity event per TIM), potrebbe avere un iter autorizzativo piuttosto lungo (necessario placet degli azionisti di risparmio) e altrettanti rischi di execution (sostenibilità finanziaria e modello non ancora testato di un ServiceCo quotata), inoltre siamo abbastanza scettici sulla capacità del mercato di far emergere valutazioni per gli asset quotati superiori a quelle offerte dai fondi di PE e infrastrutturali.
Considerando la maggiore opzionalità sulle azioni di risparmio legata ad una possibile conversione prima di procedere ad un’eventuale scissione proporzionale del Gruppo, manteniamo la nostra preferenza su TIM Risp. (BUY, TP di 0.46 euro/azione) rispetto a TIM Ordinarie (BUY, TP: 0.40 euro).
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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