TELECOM ITALIA - Rumors su possibile accordo di coinvestimento tra TIM e Open Fiber

manteniamo un giudizio positivo
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FATTO
Il Corriere Della Sera conferma che martedì prossimo Labriola dovrebbe presentare una prima bozza del piano che sarà sottoposto ad approvazione dal CdA il 2 marzo.

Viene confermato l’impianto di un breakup attraverso una scissione proporzionale, dando vita a due società separate quotate in Borsa, una con la rete e una per i servizi, con un azionariato speculare, passaggio propedeutico alla creazione della rete unica con Open Fiber (OF).

Nel frattempo, secondo il giornale, TIM starebbe valutando una soluzione con OF per un coinvestimento nelle aree grigie che non rientrano nel PNRR, considerando anche i tempi piuttosto lunghi per lo spinoff (12-18 mesi). Con la scissione CDP potrebbe uscire dalla ServiceCo per concentrarsi sull'infrastruttura, in cui conferendo OF avrebbe il controllo. Vivendi potrebbe invece cedere le azioni della rete - le ipotesi sui possibili compratori vanno da Macquarie a CDP fino a KKR - per concentrarsi sui "servizi”, oppure decidere di uscire definitivamente. KKR ha avuto modo di illustrare i propri piani in alcuni incontri avuti a Roma prima di Natale e la disponibilità a separare la rete da TIM e a cederla ha riscontrato interesse, insieme però a dubbi sui tempi e i rischi di esecuzione. Ieri, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti ha ricordato che «qualsiasi Opa viene fatta c'è un perimetro entro il quale lo Stato deve mantenere il controllo».

EFFETTO
Le indiscrezioni del Corriere Della Sera confermano la nostra view sulle chance di un accordo di investimento tra TIM e OF: riteniamo che, a prescindere da quale delle due opzioni (KKR o piano interno di breakup interno) verrà perseguita, qualsiasi spinoff degli asset potrebbe richiedere molti mesi e la strada maestra per non disperdere le sinergie possa essere nell’immediato un coordinamento degli investimenti tra FiberCop e Open Fiber, sotto l’egida di CDP. Una volta salvaguardate le sinergie dal rollout condiviso, riteniamo che per CDP possa essere indifferente una soluzione o l’altra. Stimiamo dalla realizzazione di una rete unica un upside complessivo per circa Eu4bn (Eu0.20/azione) ipotizzando sinergie da rollout condiviso per circa Eu2bn (Eu0.09/azione, in linea con la parte alta del range indicato dagli advisor) e la restante quota (Eu0.11) dalla manutenzione a regime di un'unica infrastruttura (con rapporto capex/sales domestico <10%, rispetto all’attuale c.20%). Se da un lato per KKR vediamo tempi piuttosto lunghi e rischi politici (golden power) ma anche l’opportunità di un eventuale rilancio a Eu0.80, anche il piano di breakup interno non è esente da rischi, tra questi: il veto di KKR (azionista al 37.5% in FiberCop) all’operazione, un possibile allungamento dei tempi per l’eventuale conversione delle azioni di risparmio e i rischi di mercato in capo ai minoranzisti della ServiceCo quotata che avrebbe un modello di business ancora da testare.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.  

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