TEMI CALDI

TELECOM ITALIA - Rumors su offerta congiunta FSI/KKR per NetCo

Risultati migliori delle stime per il gruppo TIM

FATTO
Secondo il Corriere della Sera, il governo potrebbe presentare un'offerta congiunta con KKR per la NetCo di TIM e per evitare issue antitrust: in una prima fase CDP, considerando il suo ruolo di azionista di controllo in Open Fiber, sarebbe esclusa e coinvolta successivamente in caso di combinazione tra NetCo e Open Fiber. Il giornale riferisce di contatti tra i funzionari del governo e Maurizio Tamagnini del fondo FSI, per valutare la costituzione di un veicolo ad hoc. Dal CdA di TIM di domani non sono invece attese decisioni formali. 

L'offerta congiunta per NetCo da parte di un veicolo costituto da NetCo e da un soggetto governativo sembra la soluzione piu ragionevole secondo diversi quotidiani (Il Corriere della Sera, Il Sole24Ore, La Stampa) ma lo scoglio principale resta il gap sulla valutazione rispetto ai desiderata di Vivendi, quest'ultima piu favorevole ad un'operazione di take private congiunta con le altre parti coinvolte.

EFFETTO
L'eventuale coinvolgimento di FSI ci sembra una buona notizia, considerando le criticità sul fronte antitrust legate ad un investimento del governo diretto o indiretto nella NetCo di TIM.  Ricordiamo che lo scorso luglio CDP era completamente uscita da FSI Sgr, cedendo il 39% nel capitale alla stessa FSI Sgr, per cui a seguito della cessione il capitale della Sgr è completamente controllato dai partner con una governance indipendente, mentre CDP a fianco di altri fondi internazionali (tra cui il fondo sovrano di Singapore Temasek, quello sovrano del Kuwait e il Fondo Europeo Investimenti) hanno continuato ad investire nel fondo FSI I da Eu1.4bn gestito dalla FSI Sgr. 

L’eventualità di un’operazione di take private collettiva supportata da Vivendi potrebbe invece continuare ad alimentare l’appeal speculativo sul titolo, come opzione di ultima istanza laddove non dovesse essere raggiunto un accordo sulla valutazione di NetCo.

Questa opzione, pur non risolvendo il tema del debito di TIM, consentirebbe agli azionisti di minoranza di uscire da TIM cristallizzando un premio upfront sulle valutazioni attuali senza incorrere in execution risks legati al futuro break up degli asset. Attualmente Vivendi ha in carico la partecipazione del 23.75% in TIM a Eu0.62/azione (acquisita a Eu1.07/azione), al doppio rispetto ai prezzi correnti e un’ulteriore svalutazione della quota (prossimi risultati FY22 di Vivendi in uscita il prossimo 8 marzo) potrebbe agevolare di gran lunga un accordo sul prezzo d’OPA per un’operazione di take private collettiva.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,42 euro.  

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