TELECOM ITALIA - Piano di ricapitalizzazione da 400 milioni per Open Fiber

Ci aspettiamo risultati migliori per il gruppo TIM

FATTO
La Repubblica di ieri si focalizza sul piano di ricapitalizzazione per Open Fiber da almeno 400 mln chiesto ai soci per onorare gli impegni con le banche finanziatrici (linee di credito per 7.2 mld ottenute lo scorso anno) e cablare le aree grigie del PNRR.

Il quotidiano riporta alcuni dati interessanti sul 2022, che evidenziano forti ritardi di Open Fiber e un fatturato inferiore al previsto: 
• Collegate 15 mln di households, di cui 3 mln nelle aree meno popolose;
• Clienti inferiori al previsto: 2.2 mln di clienti attivi nelle città con fino al 50% di case connesse e 120mila nei paesini delle aree bianche;
• Ricavi in crescita rispetto al 2021 (379.5 mln) ma inferiori al budget (target 500 mln) e al piano concordato con le banche;
• Obiettivo raggiunto su EBITDA, superiore a 185 mln grazie a riduzione costi;
• Debito netto superiore a 4 mld (2021: 3.3 mld).

EFFETTO
Sia lo sviluppo della fibra che il numero dei clienti a fine 2022 risultano inferiori al piano originario di Open Fiber e potrebbero mettere a rischio i target di medio termine, imponendo a CDP/Macquarie la necessità di trovare un piano alternativo per Open Fiber, rispetto alla strategia standalone finora attuata e che potrebbe vedere qualche forma di collaborazione/integrazione futura con la NetCo di TIM.

Il piano della Società prevede infatti un fatturato/EBITDA di 850 mln/320 mln nel 2023, 1 mld/480 mln nel 2024, 1.3 mld/780 mln nel 2025, con un punto di pareggio nel 2027 a livello di net profit, che ci sembra ormai improbabile. 

TIM riporterà i risultati 2022 il prossimo 14 febbraio. 

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,42 euro.  

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