TELECOM ITALIA - Oggi il CdA FiberCop

FATTO
Oggi è in agenda il CdA di FiberCop. Secondo Il Sole 24 Ore, è improbabile il via libera all’accordo commerciale tra FiberCop e OF nelle aree bianche, che potrebbe essere firmato il 30 maggio, mentre il MOU sulla rete unica sarebbe indipendente dall’accordo a livello di tempistiche (possibile firma entro fine mese).
Viene menzionata la possibilità per TIM di incassare oltre 200 milioni di euro, affittando l’infrastruttura ad OF nelle aree bianche.
Verità&Affari parla di una divergenza sulle valutazioni, dal momento che KKR, azionista al 37,5% in FiberCop e titolare di alcune clausole di salvaguardia sul ritorno degli investimenti, punterebbe a 150 milioni in più rispetto al canone di 200 milioni in 20 anni che TIM incasserebbe da OF.
La posizione di VIV (azionista al 24% in TIM) sarebbe più vicina a quella di KKR che a quella di CDP.
Il giornale menziona anche la riluttanza di CDP a sostituire il Presidente di TIM, Salvatore Rossi, con Massimo Sarmi (attuale presidente di FiberCop) ma anche le divergenze con VIV sui perimetri societari della NetCo e la ServiceCo di TIM.
Come suggerito da La Stampa, CDP sarebbe interessata a includere Telsy nella NetCo, VIV al controllo della ServiceCo.
EFFETTO
Le indiscrezioni di oggi sembrano contrastare con quanto affermato giovedì scorso dal CEO di TIM sulla possibilità di raggiungere in tempi rapidi l’accordo commerciale con OF nelle aree bianche, così come il MOU tra TIM e CDP sulla rete unica.
Considerando la maggiore strategicità del MOU tra TIM e CDP, riteniamo che ci sia ampio spazio per raggiungere un accordo vantaggioso per tutte le parti coinvolte, mentre per quanto riguarda le aree bianche TIM, a nostro avviso, è in una migliore posizione negoziale, che potrebbe far valere nelle negoziazioni in corso con OF.
OF è infatti l’unico soggetto autorizzato ad investire in queste aree (in quanto aggiudicataria del 100% dei bandi Infratel) in cui ha già accumulato significativi ritardi. Nell’attuale contesto di scarsità di manodopera e aumento dei costi di materie prime, l’utilizzo delle infrastrutture brownfield già disponibili dovrebbe assicurare ritorni sugli investimenti in queste aree a fallimento di mercato, come alternativa alla costruzione di una infrastruttura completamente greenfield.
Quanto all’MOU tra TIM e CDP, la firma di un accordo, ancorché non ancora vincolante in questa fase, sarebbe un chiaro messaggio della volontà istituzionale di far ripartire il progetto rete unica, facendo emergere un maggior valore per questo asset che valutiamo circa 25 miliardi prima di includere le sinergie
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,47 euro.
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