TELECOM ITALIA - Oggi CdA / Misure pro settore allo studio del governo
FATTO
Previsto questo pomeriggio il CdA di TIM, tra i temi in discussione le dimissioni di de Puyfontaine e un aggiornamento sul Piano Industriale che dovrebbe essere presentato il 14 febbraio. Focus della stampa sugli incentivi allo studio del governo a supporto del settore telefonico. Tra le misure:
• inclusione di TIM (e degli altri operatori) nel novero delle aziende più energivore. In particolare, sarebbe emendamento già presentato in parlamento e in attesa del via libera del Tesoro per le aziende della difesa ad alto consumo di energia (Leonardo e Fincantieri) ma potrebbe essere esteso al settore TLC. L’emendamento consente l’accesso a crediti di imposta ad oggi limitati alle sole aziende energivore anche per le imprese considerate strategiche ai fini golden power e con consumi di almeno 150GW/anno. I consumi di energia elettrica di TIM per il 2023 secondo alcune stime riportate dal Sole24Ore dovrebbero attestarsi a circa Eu90mn.
• Alleggerimento limiti elettromagnetici
• Incentivi per lo switch-off del rame e la migrazione alla fibra
• Riduzione IVA dal 22% ad un livello intermedio di circa il 10% (costo per lo Stato di c.Eu550mn, in base alle stime citate dal ministro Urso). Secondo il Corriere della Sera, questa misura potrebbe portare ad una rivalutazione di NetCo di circa Eu4-5bn, a fronte di circa Eu500mn di EBITDA addizionale.
Per quanto concerne la governance di TIM, possibile la cooptazione a febbraio di un nuovo consigliere per coprire il posto vacante lasciato in CdA da de Puyfontaine, mentre è improbabile che l’intero CdA possa decadere dal momento che altri 5 consiglieri dovrebbero dimettersi. Secondo la Repubblica, il piano industriale che sarà presentato a metà febbraio dovrebbe essere in continuità con il precedente e vedere un miglioramento dei target finanziari: tuttavia, malgrado il miglioramento rispetto al 2022, il 2023 potrebbe rivelarsi un anno ancora debole. Il giornale aggiunge che l’AD Labriola sarebbe orientato a non cedere il Brasile, contrariamente ai suggerimenti ricevuti dagli advisor.
TIM Brasil ha annunciato le dimissioni del CFO Camille Loyo Faria (in passato anche CFO di Oi) da fine gennaio, senza specificare le motivazioni.
EFFETTO
Alcune delle misure citate dovrebbero contribuire a colmare il gap valutativo tra le attese di Vivendi (EV di almeno Eu24bn per NetCo, in base alle più recenti indicazioni di stampa) e quelle di CDP (offerta indicata a quasi Eu20bn), che rappresenta oggi il principale scoglio per l’acquisizione diretta di NetCo da parte di CDP e fondi. Ricordiamo che il solo aumento delle tariffe wholesale, tra le proposte allo studio di Agcom per il 2023 per incentivare lo switch off da rame a fibra, potrebbe tradursi in EBITDA addizionale per la Netco di TIM per circa Eu100mn/anno (che passerebbe da Eu2.2bn a Eu2.3bn annui) e a parità di multiplo (9x EV/EBITDAaL), stimiamo in via preliminare un miglioramento del 5% (circa Eu1bn) nella valutazione di NetCo.
Per quanto concerne la riduzione dell’IVA, contrariamente a quanto riportato dal Corriere Della Sera, non vediamo benefici diretti sul segmento wholesale per la NetCo, ma semmai sul segmento retail per la ServiceCo, perchè dovrebbe stimolare la propensione alla spesa da parte dei consumatori e rivelarsi funzionale a compensare o calmierare eventuali aumenti delle tariffe retail.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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