TELECOM ITALIA - Mercato mobile ancora penalizzato dalla guerra sui prezzi

Prospettiva incerta
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FATTO
Secondo il rapporto di Mediobanca R&S, sul primo semestre 2021 la guerra sui prezzi ha impattato soprattutto il comparto mobile dove i prezzi in Italia sono piu bassi rispetto alla media europea, con una flessione del fatturato (-5.4%) nel primo semestre concentrata nei primi tre operatori (Tim, Wind Tre e Vodafone) per una diminuzione cumulata di 420 milioni (-82 milioni per Tim; -223 per Wind Tre e -115 per Vodafone Italia).

Considerando entrambi i segmenti, fisso e mobile, Tim presenta un fatturato in sostanziale tenuta (-0.4% la business unit italiana), mentre Vodafone (-5.2%) e Wind Tre (-10.3%) sono in maggior sofferenza.

Hanno realizzato ricavi in crescita, Fastweb (+6,9%) e Iliad (+23.9%).

Il rischio è ora che l’inasprimento del contesto competitivo possa estendersi al segmento fisso in vista del lancio dell’offerta in fibra da parte di Iliad.  

EFFETTO
Lle tempistiche dell’ingresso di Iliad nel mercato fisso non sono ancora note (Iliad aveva parlato di un lancio dopo l’estate). Vediamo meno spazio per Iliad per aggredire il mercato rispetto a quanto accaduto sul mobile. A differenza del mobile, nel fisso, Iliad non opererà infatti come player infrastrutturale e le tariffe dovranno quindi garantire un margine adeguato a copertura dei costi wholesale e industriali (stimiamo un’offerta di lancio non inferiore a 20 euro), inoltre il mercato fisso è strutturalmente meno liquido o volatile di quello mobile (dove i clienti migrano facilmente verso altri player con MNP). A nostro avviso, Iliad è destinata a rimanere più focalizzata sui clienti mobile-only e in particolare sul cluster più sensibile alla leva prezzo, con limitato overlap con i clienti di TIM, più orientati alla qualità del servizio e meno price sensitive.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.  

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