TELECOM ITALIA - Indiscrezioni di stampa su possibile OPA congiunta CDP/VIV/KKR/Macquarie

Ne parla la stampa

FATTO
TIM riparte dai massimi degli ultimi tre mesi.

Dopo l’incontro di ieri tra il Ceo di TIM e il capo di gabinetto del premier Meloni, alcuni giornali (La Repubblica, La Stampa) rilanciano l’ipotesi di un’OPA congiunta su TIM da parte di CDP, Vivendi, KKR e Macquarie. Questa opzione sarebbe ora preferita a quella di un'offerta per la sola NetCo considerando il significativo divario sulle valutazioni. 

Secondo La Stampa, tuttavia, le maggiori criticità sarebbero legate al prezzo d’OPA a fronte di una manifestazione di interesse a 0.505 euro/azione (11 mld) da parte di KKR respinta un anno fa dal CdA TIM e il rifinanziamento del debito lordo di TIM.

Il beauty contest per la cessione del 49% di EnterpriseCo potrebbe essere avviato dal CdA del 9 novembre sui risultati del 3Q. (Bloomberg, Il Sole24Ore).

Ieri il Comitato Nomine avrebbe valutato due profili per la sostituzione dell’ex consigliere De Meo: Stefano Proverbio (McKinsey) e Massimo Sarmi (Chairman di FiberCop), lo riferisce il Sole 24Ore. Il profilo di Sarmi sarebbe particolarmente apprezzato anche da Vivendi nell’ipotesi di eventuale sostituzione dell’attuale presidente TIM, Rossi, ma quest’ultimo non sembra disposto a dimettersi.

EFFETTO
Un’eventuale OPA congiunta da parte di CDP affiancata da KKR,Macquarie e Vivendi finalizzata al delisting e vincolata al successivo scorporo e dismissione degli asset retail ci sembra un’opzione molto credibile e finanziariamente meno impegnativa per CDP rispetto all’acquisizione di NetCo, soprattutto considerando le quotazioni del titolo ancora piuttosto depresse (market cap azioni ordinarie a 3.2 mld).

Andrà tuttavia verificata la disponibilità di Vivendi a partecipare al progetto (VIV detiene con il suo 23.75% una minoranza di blocco in EGM), reinvestendo la sua partecipazione in TIM (in carico a 0.62 euro/azione o 2.25 mld, contro gli attuali 806 mln) nel veicolo utilizzato per lanciare l’OPA o a consegnare le azioni concorrendo al successo del delisting, non escludiamo nemmeno che la stessa Vivendi possa puntare per avere un ruolo un ruolo chiave nel break-up e nell’acquisizione degli asset retail di TIM.

Ricordiamo che la manifestazione di interesse presentata un anno fa da KKR prevedeva un prezzo di 0.505 euro/azione (+139% rispetto ai prezzi attuali) ed era stata respinta dal CdA TIM a fronte di una valutazione condotta dagli advisor TIM di 1.00 euro/azione su base standalone e 1.30 euro includendo l’upside dalla rete unica.

Ad oggi, il maggiore rischio per un eventuale takeover da parte di un veicolo controllato o partecipato in misura rilevante da CDP è rappresentato dalla posizione dell’antitrust EU con cui CDP sarebbe chiamata a raggiungere un accordo (CDP ha oggi il 60% di OF e il 10% di TIM) prima di poter procedere con l’OPA; e a maggior ragione in caso di successiva cessione degli asset retail di TIM ad un operatore già presente sul mercato (es. Iliad).

Qualora l’antitrust UE approvasse l’operazione condizionatamente alla dismissione a termine degli asset retail, il nodo del consolidamento dell’intero debito lordo di TIM da parte della BidCo sarebbe solo temporaneo, considerando le prospettive di deleverage. 

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.  

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