TELECOM ITALIA - In discussione indicizzazione prezzi wholesale a inflazione

L’attenzione della stampa si è spostata ora alle valutazioni degli asset
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FATTO
Diversi temi segnalati dalla stampa del weekend: 

• TIM ha scritto ad Agcom per la possibilità di introdurre un meccanismo di revisione dei prezzi wholesale che preveda l’indicizzazione all’inflazione per il progetto di coinvestimento FiberCop. La richiesta arriva dopo un lungo processo autorizzativo completato da AGcom lo scorso aprile, le cui risultanze verranno ora trasmesse all’UE. La review dell’accordo di coinvestimento garantirebbe a TIM/FiberCop alcuni benefici regolamentari. (Il Sole24Ore, il Messaggero)

• KKR avrebbe chiesto un CdA straordinario di FiberCop per valutare meglio il punto sull’indicizzazione dei prezzi all’inflazione, su cui KKR avrebbe espresso perplessità. I rapporti di KKR con TIM si sarebbero raffreddati nelle ultime settimane (con la firma dell’accordo commerciale tra TIM e OF da oltre Eu230mn), e questo potrebbe non agevolare la firma dell’MOU sulla rete unica attesa questa settimana (venerdì, dopo i CdA di CDP e di TIM di domani e giovedì, rispettivamente). (La Verità). Secondo La Stampa, invece, KKR potrebbe avallare la firma dell’MOU. 

• In arrivo una nuova gara PNRR per la copertura delle aree bianche, dopo il fallimento della prima: la scadenza del bando è il 10 giugno, TIM è indicato come frontrunner, nel frattempo Infratel ha ridotto i requisiti minimi per gli operatori, a fronte di un finanziamento del 90% dei capex, i livelli di copertura sono stati dimezzati (al 40%).

EFFETTO
L’adeguamento dei prezzi wholesale all’inflazione rappresenta un positivo game changer per TIM, perché dovrebbe riflettersi in una rivalutazione degli asset di NetCo (da noi stimati conservativamente circa Eu16.7bn, valutando FiberCop Eu8.2bn, rete primaria Eu7.0bn e Sparkle Eu1.5bn) e delle sinergie dalla rete unica (da noi stimate nel range Eu4-5bn) e in maggiori ritorni sul capitale investito. Non è chiaro se l’adeguamento possa anche essere inserito retroattivamente a far data dai prezzi del 2021 (anno di costituzione di FiberCop), aspetto che dovrebbe ulteriormente rafforzare i benefici da questa misura. L’attuale regime regolatorio prevede una graduale diminuzione dei prezzi di accesso wholesale in fibra (VULA FTTH a Eu15.20/mese Consumer e Eu46.61/mese Business; VULA FTTC a Eu12.50/mese) e una maggiore differenziazione a partire dal 2021 del prezzo della banda a seconda se la linea d’accesso sia su rete in rame o NGA (>30Mps). Nell’ultima conference call sui risultati 1Q22, il CEO di TIM Pietro Labriola aveva anticipato di aver avviato discussioni con l’autority in merito alla possibilità di inserire meccanismi di adeguamento dei prezzi all’inflazione non solo nelle offerte wholesale ma anche in quelle retail, mettendo potenzialmente fine ad un trend deflazionistico che perdura da decenni.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,47 euro.  

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