TELECOM ITALIA - In caso di stallo sulla rete unica, CDP potrebbe optare per piano standalone di OF

L’adeguamento dovrebbe riflettersi in una rivalutazione degli asset di NetCo
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FATTO
MF cita una posizione più rigida di CDP rispetto alle richieste degli azionisti TIM, Vivendi e KKR, interessati a spuntare una maggiore valutazione per la cessione di NetCo. L'articolo non cita alcuna fonte e dice solo che Open Fiber non ha bisogno di una fusione con NetCo per andare avanti, ma potrebbe continuare a sviluppare il suo piano standalone, e dibatte su chi ha davvero bisogno di questa fusione, se Open Fiber o TIM. 

MF ricorda che Open Fiber ha un contenzioso legale aperto con TIM con una richiesta da parte di OF di risarcimento danni per 2.6 mld per concorrenza sleale sulle aree bianche a seguito della multa comminata nel 2020 a TIM da 116 mln.

Il Messaggero riporta alcuni dettagli sul bilancio 2021 di Open Fiber chiuso con una perdita netta di 209.7 mln: questa informazione è stata resa nota soltanto ieri con il deposito del bilancio.  

EFFETTO
Le indicazioni dell’articolo ci sembrano piuttosto generiche e poco circostanziate, in particolare le diverse posizioni descritte ci sembrano riconducibili alla normale negoziazione tra le parti e contrastano con le indiscrezioni trapelate ieri (Il Sole24Ore) su un’accelerazione delle trattative con un possibile annuncio della cessione di NetCo entro luglio. Un punto interessante dall’articolo è l’ipotesi che CDP possa puntare a una partecipazione di maggioranza in una HoldCo di controllo della Rete Unica, questo, unitamente al ricorso alla leva, potrebbe agevolare l’operazione riducendo l’esborso cash a CDP e aprendo il capitale della rete unica anche a potenziali nuovi partners di minoranza, oltre a KKR e Macquarie, o ad un futuro IPO.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,47 euro.  

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