TELECOM ITALIA - Il Governo prende più tempo sulla NetCo per studiare rimedi antitrust

Risultati migliori delle stime per il gruppo TIM

FATTO
Il governo non ha dato il via libera a una bozza di proposta di CDP per la rete Tim chiedendo di riformularla in modo da ricevere il gradimento di tutti i soci, a iniziare dal gruppo francese Vivendi, secondo la Repubblica di domenica. Nessuna decisione quindi dal Consiglio straordinario di CDP convocato ieri, ma una decisione sarebbe comunque attesa prima del 24 febbraio, ovvero del CdA TIM per valutare l’offerta di KKR o le due offerte.

Il Sole24Ore non esclude che il governo possa spingere per un’offerta congiunta con KKR, CDP-Macquarie e TIM che resterebbe con una quota di minoranza. 

Secondo Il Messaggero di sabato, CDP potrebbe impegnarsi a cedere parte dell'infrastruttura di Tim nell'ambito dell'offerta che intende lanciare insieme a Macquarie sulla rete, in modo da presentare in anticipo un set di rimedi antitrust. Tra gli asset che potrebbero essere ceduti figura Flash Fiber, JV all’80% di TIM e 20% di Fastweb che era stata inserita nel perimetro di Fastweb nel 2020 e che prevedeva la realizzazione di una rete FTTH a Roma, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Napoli, Bari e altre città per collegare 2 milioni di unità immobiliari. FlashFiber potrebbe essere venduta a Fastweb o a Iliad. 

A valle dei risultati preliminari FY22 diffusi la scorsa settimana e dell’annuncio delle nuove guidance sul 2023-25, l'agenzia di rating Fitch, pur non ravvisando alcun impatto immediato sul merito di credito dell'azienda, ritiene che la migliorata visibilità sulla stabilizzazione del margine operativo lordo, cui contribuisce il miglioramento delle attività italiane, potrebbe portare ad alzare l'outlook sul rating BB- a stabile da negativo.

EFFETTO
Uno slittamento di qualche giorno dell’offerta da parte di CDP e Macquarie ci sembra ragionevole soprattutto se la discussione in corso è finalizzata a sciogliere i nodi di natura antitrust che potrebbero pregiudicare il successo dell’offerta.

Da un punto di vista antitrust il doppio investimento di CDP/Macquarie in due asset in concorrenza tra loro (NetCo e Open Fiber) ci sembra particolarmente problematico, ancor prima di contemplare una eventuale combinazione delle reti. In questo senso leggiamo positivamente la disponibilità di Fastweb a rilevare asset in eccesso partendo da quelli di Flash Fiber (investimento da Eu1.2bn per portare FTTH in 29 città con una copertura dell’80% circa) o di Open Fiber che risultano in oggi sovrapposizione nelle aree nere (ipotizziamo circa l’80% del footprint aggregato).

Questo potrebbe facilitare le trattative, aumentando le chance di successo di un’approvazione spedita da parte delle autorità antitrust, e consentire alla stessa CDP di ottenere maggiori risorse per finanziare l’offerta senza pregiudicare le sinergie future da una futura integrazione delle reti (da noi stimate a Eu3bn). Oltre a Fastweb, vedremmo ben posizionati ad avere un ruolo di remedy taker anche altri operatori nazionali come Iliad (che ha già all’attivo un accordo con Open Fiber e FiberCop) e/o player FTTH regionali (come Unidata o Intred).

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,42 euro.  

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