TEMI CALDI

TELECOM ITALIA - Gravi ritardi per OF nelle aree bianche e nere, non escluso ricambio manageriale

Readacross positivo per il settore TLC europeo

FATTO
La testata online key4biz (link articolo) parla di gravi ritardi di Open Fiber non solo nelle aree bianche ma anche in quelle nere, mettendo a rischio il conseguimento degli obiettivi aziendali e non viene escluso un ricambio manageriale. In particolare, nelle aree bianche il piano attuale prevede il completamento entro giugno 2023, ma non è neanche ad un terzo dei lavori (appena 2 milioni di unità immobiliari attivabili contro i 6,3 milioni di unità immobiliari previsti a fine progetto), mentre nella aree nere OF  potrebbe chiudere l’anno con 800 mila nuove unità immobiliari attivabili, il peggior risultato di sempre specie se confrontato con i circa 1,6 milioni fatte nel 2019 o addirittura 1,25 milioni fatte nel 2020, nonostante la pandemia.

EFFETTO
Dal forte rallentamento dei lavori di Open Fiber vediamo almeno 4 ricadute positive per TIM: a) si riduce nell’immediato la pressione competitiva sul business wholesale e la migrazione al FTTH; b) vengono preservate le sinergie dalla rete unica con il passar del tempo, (il focus di TIM e OF è in questo momento sulle aree grigie, dove ciascun operatore sta coprendo aree non in sovrapposizione), c) cresce la pressione su CDP e Macquarie per accelerare le trattative sulla rete unica; d) opportunità per TIM di trattare da una posizione di forza nelle negoziazioni con i soci di OF e per NetCo di giocare un ruolo pivotale nella combinazione.  

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.  

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Enrico Nicoloso

Responsabile Analisi Tecnica