TELECOM ITALIA - Dilemma rete unica

FATTO
Il Sole24Ore, a valle dell’intervista di domenica con il presidente di CDP Gorno Tempini sull’urgenza e la necessità di realizzare la rete unica, riporta la stima con cui gli advisor, Italtel e Altman Solon, avevano quantificato le sinergie realizzabili da un minimo di 500 mln di euro a un massimo di 2 mld, con benefici però decrescenti in funzione dell'avanzamento dei lavori e dei piani di copertura.
Da un lato il giornale osserva che la rete unica tra FiberCop e Open Fiber oggi potrebbe essere realizzata su una porzione del territorio ancora da coprire (piu della metà delle aree grigie non coperte dai bandi di gara, i bandi coprono circa 5 mln di unità abitative su 12 mln) dall’altra segnala che non c’e’ solo un tema di duplicazione di investimenti ma anche di basso tasso di adozione commerciale (c.14% per Open Fiber con 1.8 mln di clienti allacciati su 13 mln di unità abitative cablate, e comunque non superiore al 20% nelle aree nere) reso particolarmente sfidante dalla presenza di due reti concorrenti. Tra gli spazi di collaborazione di piu facile portata nell’immediato, il giornale indica un accordo di coinvestimento come la condivisione delle infrastrutture passive nelle aree ancora da cablare, pur mantenendo due reti indipendenti.
EFFETTO
Dopo le dichiarazioni di Gorno Tempini a supporto del progetto di rete unica, l’apertura ad eventuali forme di coinvestimento non commerciale con FiberCop (ipotizziamo la condivisione dei dotti, canaline e di infrastrutture passive) ci sembra un buon punto di partenza per un migliore sfruttamento delle infrastrutture esistenti e accelerare i tempi di rollout (oggi inficiati dai ritardi nell’ottenimento delle autorizzazione di scavo), ma non sufficiente a garantire la cancellazione dell’overbuild nelle aree ancora da coprire, perché verrebbero mantenute due infrastrutture separate, e ritorni adeguati sul capitale investito considerando un tasso di adozione a regime strutturalmente subottimale con due reti sottoutilizzate (non a caso OF stima un take up rate di circa il 50% a fine piano). Nell’immediato, siamo convinti che il recente rafforzamento di CDP nel capitale di OF offra i migliori presupposti a TIM/FiberCop e OF per riprendere le trattative e valutare le migliori soluzioni per un accordo di coinvestimento sulle aree grigie senza precludere le chance per un'eventuale integrazione societaria in secondo momento.
Stimiamo dalla realizzazione di una rete unica upside complessivo per circa 4 mld (0.20 euro/azione) ipotizzando sinergie da rollout condiviso per circa 2 mld (0.09 euro/azione, in linea con la parte alta del range indicato dagli advisor) e la restante quota (0.11 euro) dalla manutenzione a regime di un'unica infrastruttura (con rapporto capex/sales domestico <10%, rispetto all’attuale circa il 20%).
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.
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