TELECOM ITALIA - Chiede ad Agcom l’adeguamento dei prezzi all’inflazione

FATTO
Ieri il CdA di CDP avrebbe ricevuto solo un’informativa sul MoU relativo alla rete unica, per cui è improbabile, secondo il Sole24Ore, che domani si arriverà alla firma con TIM, come riportato nei giorni scorsi dai giornali. 
Non è stata fissata una data per il MoU. 

Dal canto suo, TIM intende portare avanti la richiesta ad Agcom di revisione del piano di coinvestimento di FiberCop, per incorporare l’adeguamento delle tariffe di accesso wholesale all’inflazione. C’è il rischio che la review regolatoria debba ricominciare dall’analisi iniziale del dossier, mentre finora era già buon punto con un ok definitivo da parte del regolatore UE per metà giugno. La richiesta finirà sul tavolo del Consiglio di Agcom del 30 maggio e l’allungamento dei tempi del processo è una delle riserve avanzate a KKR opponendosi alla decisione di TIM.

Ieri sono stati assegnati gli appalti delle gare PNRR nelle aree grigie. OF si è aggiudicata 8 lotti (valore di 1,8 miliardi) mentre TIM 6 (1,6 miliardi). Dall’aggiudicazione il governo risparmierà circa 260 milioni di fondi PNRR, che potranno essere riutilizzati per aiutare gli operatori ad aumentare i prezzi su altri progetti già assegnati.

EFFETTO
Lo slittamento della firma del MoU sulla rete unica (inizialmente previsto per questa settimana) potrebbe spiegare la debolezza del titolo ieri.

Un allungamento dei tempi per riflettere una review dei prezzi wholesale ci sembra il principale rischio per la rete unica, dal momento che le sinergie sono destinate a ridursi significativamente quanto più tempo TIM e OF procedono separatamente nel rollout della fibra. 
D’altro canto, l’adeguamento dei prezzi wholesale all’inflazione rappresenta un punto di svolta per TIM, perché dovrebbe riflettersi in una rivalutazione degli asset di NetCo e delle sinergie dalla rete unica e in maggiori ritorni sul capitale investito  

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,47 euro.  

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