TELECOM ITALIA - Attesa per CdA di oggi

FATTO
Diversi articoli anche oggi su TIM:
• Previsto oggi il CdA per le linee guida del nuovo piano industriale che prevede il breakup del gruppo tramite demerger proporzionale in due o piu società. La NetCo dovrebbe assorbire circa il 60% del debito netto di TIM (ovvero Eu10bn su Eu18bn) e 30k dipendenti (dei 42.5k lavoratori domestici), con un EBITDA di circa Eu2bn, simile a quello della ServiceCo. CDP dovrebbe uscire dalla NetCo e rilevare la maggioranza della rete unica, in cui saranno investiti anche Macquarie e KKR, e forse con una quota di minoranza anche Vivendi. Alla NetCo potrebbe poi essere riconosciuto una regolamentazione orientata alla RAB sullo stile di Terna o Snam. Il processo potrebbe richiedere 18 mesi per il completamento. (Il Messaggero)
• Il piano alternativo di KKR sarebbe stato archiviato, il mercato (dopo il -3% di TIM di ieri) non starebbe piu scommettendo sull’OPA finalizzata al delisting. Confermati i rumours su arrivo nuovo CFO Adrian Calaza, ex CFO di TIM Brasil (La Stampa)
• Intervista al CEO di Iliad Italia conferma lancio imminente offerta broadband (data indicativa il prossimo 25 gennaio), senza fornire dettagli sul pricing. Confermato utilizzo infrastruttura Open Fiber e Fibercop e interesse per una rete unica che garantisca accesso non discriminatorio a tutti i player. (La Stampa)
• Wind3 ponta ad aderire a FiberCop senza rilevare quote nella società, sulla falsariga di Iliad. Per Wind Tre FiberCop rappresenterebbe una rete alternativa a Open Fiber (con cui ha già un accordo) per i propri servizi FttH. Nel frattempo è in corso la consultazione pubblica di Agcom su FiberCop, con cui si punta ad deregolamentazione dei prezzi di accesso alla rete secondaria. (Il Sole24Ore)
EFFETTO
Nell’attesa per le linee guida del piano, i financials riportati dal Messaggero per la NetCo ci sembrano piuttosto incoraggianti e decisamente superiori alle nostre stime iniziali, l’EBITDA della Netco di 2 mld (la nostra stima preliminare era di circa 1.2 mld) implica una generazione di EBITDA per la rete primaria di circa 1.1 mld superiore a quella della rete secondaria di circa 0.9 mld, ma non è chiaro se nel perimetro sono inclusi altri asset strategici come Sparkle, Telsy e i maggiori costi legati al personale conferito, riteniamo fair un indebitamento netto di 5x per la NetCo, considerando che si tratta dell’asset in grado di assorbire maggior leva.
Nel contempo, andrà valutato se una rivalutazione della NetCo potrebbe tradursi in maggiori canoni di affitto per la ServiceCo e la leva allocata sulla ServiceCo a circa 4x potrebbe essere mitigata dall’inclusione nel perimetro del 66% in TIM Brasil e di Noovle.
Le indicazioni sull’adesione a FiberCop da parte di Wind3 avvalorano i rumour circolati in settimana sulla dismissione degli asset di rete in Italia da parte di CK Hutch e rafforzano la visibilità sull’offerta di coinvestimento che vede già l’adesione di diversi operatori telefonici (Fastweb, Tiscali, Iliad, operatori locali).
Nessun elemento di novità dall’intervista con il CEO di Iliad ad eccezione della data del 25 gennaio, riteniamo che l’entrata nel mercato fisso da parte di Iliad sia ormai ampiamente scontata negli attuali livelli del titolo TIM. Nessuna indicazione sul pricing: ci aspettiamo prezzi non inferiori a 20-25 euro, considerando la necessità di coprire i costi per l’utilizzo della rete, commerciali e di struttura per garantire il breakeven o un minimo livello di profittabilità.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.
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