TELECOM ITALIA +1,7% Imminente approvazione deal Oi in Brasile

l'appeal speculativo resta elevato
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FATTO
Indicazioni odierne dalla stampa: 

• Pubblicato il bando per il Cloud nazionale da 723 mln: l’aggiudicatario dovrà costituire una newco sottoposta alla disciplina del golden power. Durata della convenzione: 13 anni, non rinnovabile. La scadenza per la presentazione delle offerte fissata al 16 marzo. L’obiettivo è la migrazione al cloud del 75% dei sistemi delle amministrazioni italiane entro il 2026. Il fornitore gestirà l’infrastruttura, organizzata in 4 data center, per un periodo massimo di 13 anni e dovrà permettere alla Pa di garantire il rispetto dei requisiti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e direttiva europea Nis (Network and information security). Nel prospetto economico finanziario, la cordata TIM/CDP/Sogei/Leonardo che è stata preselezionata per il bando, stima di ricavare dalla gestione dei servizi alla PA 4.4 mld nei 13 anni, con un EBITDA complessivo di 1.1 mld.

• In agenda oggi una riunione del regolatore TLC brasiliano ANATEL per analizzare il deal relativo alla cessione degli asset mobili di Oi a TIM, Vivo e Claro. L’approvazione era inizialmente attesa per il 10 Febbraio, ma un commissario avrebbe chiesto più tempo per analizzare il deal (Reuters). 

• Mario Griselli, attuale chief revenue officer di TIM Brasil, dovrebbe essere nominato in settimana CEO della controllata brasiliana, succedendo a Pietro Labriola, di recente nominato CEO di TIM Gruppo (Bloomberg). 

EFFETTO
Nessuna novità di rilievo dal newsflow odierno.

Il bando sul polo strategico nazionale vede ben posizionato il consorzio formato da TIM/CDP/Sogei/Leonardo e le nostre stime su TIM non incorporano ancora i benefici economici da questa iniziativa per implementare i finanziamenti pubblici per circa 1.9 mld complessivamente stanziati per il cloud nazionale della PA. I financials del prospetto economico (4.4 mld di ricavi e EBITDA di 1.1 mld cumulati su 13 anni)  sono pressoché in linea con quelli indicati dalla stampa nelle scorse settimane (il Fatto Quotidiano) che citava per il consorzio TIM-CDP-LDO la possibilità di entrare in una concessione con ricavi complessivi di 4.6 mld cumulati in 13 anni (ovvero 354 mln annui) e una profittabilità di circa 25% (85-90 mln annui), che pro quota implicherebbe per TIM un EBITDA addizionale di circa 40 mln/anno, circa lo 0.8-0.9% dell’EBITDA- AL domestico, con un beneficio post tax di almeno il 2-3% sull’EPS di Gruppo (circa 0.02 euro per azione) e sul Equity FCF dal 2022 in poi.

Per quanto concerne il Brasile, le indicazioni su un’approvazione imminente del merger sono in linea con le nostre attese (incorporiamo pieno consolidamento degli asset mobili di Oi dal 2Q22 e un cashout di circa 1 mld già al netto dei proventi dalla cessione del 51% della rete fissa locale a IHS Towers) così come quelle sul piano interno di successione a Labriola che dovrebbe suggerire piena continuità nelle strategie manageriali.    

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,60 euro.  

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