TELECOM ITALIA +1,40% Dimissioni di de Puyfontaine / il Governo studia incentivi RAB per la rete
FATTO
TIM si porta sui massimi da luglio, mentre crescono le aspettative speculative.
Ieri l'amministratore delegato di Vivendi (VIV) de Puyfontaine ha rassegnato le dimissioni dal CdA di TIM con effetto immediato, pur confermando l’impegno di VIV nel supportare i piani di lungo periodo di TIM e nel “vedere adeguatamente riconosciuto il valore reale dell'azienda e della sua rete”.
Secondo diversi articoli di stampa, la motivazione delle dimissioni andrebbe ricercata nella volontà di VIV di imprimere una forte discontinuità nell’attuale CdA di TIM.
Tuttavia, sembra improbabile la destituzione dell’attuale CdA: per far decadere l’attuale CdA (composto da 15 membri) prima della sua naturale scadenza di aprile 2024, dovrebbero dimettersi altri 5 consiglieri.
Allo stesso tempo, senza più una rappresentanza in CdA dopo le dimissioni di Cadoret e De Puyfontaine, VIV sarà ora libera di muoversi come azionista di TIM. Sia il demerger proporzionale di TIM che la cessione di NetCo a CDP sarebbero sottoposte al voto dell’AGM dove VIV può esercitare con il suo 24% una minoranza di blocco. La Stampa riferisce di un certo disappunto del Ministro dell’Industria Urso per le dimissioni di De Puyfontaine e per essere stato informato tardivamente.
In agenda domani un cda di TIM e il 25 gennaio un nuovo incontro al Ministero dell’Industria con CDP, VIV e il CEO di TIM.
Il Sole 24Ore riporta un nuovo articolo sugli incentivi allo studio per agevolare la valorizzazione del settore telecom: in particolare, il governo starebbe valutando una modifica dell’articolo 23 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo che conferisce ad Agcom il potere di incentivare un operatore non verticalmente integrato con tariffe basate sulla RAB, oltre agli incentivi per il passaggio dal rame al FTTH.
EFFETTO
Con l'uscita di Vivendi dal CdA di TIM viene meno uno dei fattori di complessità che hanno caratterizzato le trattative sulla rete negli ultimi mesi, e questo dovrebbe riflettersi in un’accelerazione del confronto tra CDP e TIM e fondi sulla cessione di NetCo, mentre dovrebbe perdere quota lo scenario di scissione proporzionale finora particolarmente sostenuto da Vivendi e non esente da criticità (in primis la mancanza di un liquidity event per TIM e il rischio di una successiva ricapitalizzazione, ma anche il nodo delle azioni di risparmio da convertire).
Considerando la fase piuttosto delicata per l’attuale CdA e per il governo stesso, ci sembra improbabile che l’uscita di scena di Vivendi possa indurre anche CDP a ritirare il suo rappresentante Gorno Tempini dal Cda di TIM, mentre ci aspettiamo che le interlocuzioni sulla rete possano procedere più speditamente grazie al coinvolgimento dell’AD Labriola nei tavoli tecnici con il governo, CDP e i fondi. Accogliamo con favore, infine, le indicazioni di stampa sulla possibile introduzione da parte del governo di un regime incentivante stile RAB che potrebbe riflettersi in una significativa rivalutazione di NetCo e colmare il gap valutativo tra le stime di CDP (18-20 mld) e le attese di Vivendi (almeno 24 mld).
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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