TELECOM ITALIA +1% KKR cerca supporto del governo USA per bloccare lo stallo

manteniamo un giudizio positivo
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FATTO
Secondo La Stampa, KKR avrebbe cercato il supporto dell'amministrazione USA per cercare di risolvere lo stallo su TIM. Washington avrebbe preferito evitare un coinvolgimento diretto lasciando fare al mercato, a differenza di quanto accaduto nel 2020-21 quando KKR era entrato in TIM FiberCop, e considerando la delicata finestra temporale della seconda metà di gennaio con l’elezione del Presidente della Repubblica. 

KKR sarebbe al lavoro su un’offerta da presentare al CdA di TIM del 26 gennaio, chiamato ad esaminare le linee guida del nuovo Piano Industriale.

L'Offerta potrebbe avere meno condizioni, rispetto a quelle dell’offerta non vincolante presentata a novembre che poneva un periodo di 4 settimane per la due diligence confirmatoria e il gradimento del Board e del management oltre a quello scontato del governo. Nel caso partisse l'Opa, al momento si tratterebbe di azione ostile non solo al Cda di Tim, ma anche al governo perché l'esecutivo non può ammettere che gli americani procedano senza che il Cda di Tim si sia espresso e senza il parere di Vivendi, ovvero l'azionista di riferimento. Il governo potrebbe in una prima fase lasciar fare al mercato, ma intervenire in fase successiva a protezione degli azionisti attuali di Tim e dei 45mila dipendenti del Gruppo. Nel frattempo il DG di TIM Labriola è al lavoro sul piano di break up di TIM che sarà presentato il 26 gennaio e che vedrà la separazione della rete, partendo dai diversi obiettivi, con Cdp e Kkr più interessati alle infrastrutture e alla fusione con OF, mentre Vivendi ai servizi. Non è escluso che in caso di OPA da parte di KKR (l’offerta attuale di €0.505 è ritenuta comunque troppo bassa), VIV potrebbe reagire con una controfferta lanciata congiuntamente con altri fondi.

EFFETTO
Appeal speculativo confermato. Dall’articolo emerge una forte determinazione di KKR a procedere con un’offerta cercando sponda presso il governo USA e, secondo altre indiscrezioni di questa settimana, cercando di coinvolgere anche due delle maggiori banche nazionali e sondando di nuovo il governo italiani e alcuni investitori. Questo sembra quindi smentire che KKR potrebbe procedere con un’azione ostile nei confronti del Board di TIM, senza aver informato preventivante il governo. Riteniamo più plausibile che KKR potrebbe strutturare la nuova offerta ponendo con minori condizioni sulle condizioni di accettazione minima (51% sia del capitale ordinario che di quello delle azioni di risparmio) e puntando ad un gradimento anche non unanime del Board di TIM. Quanto al livello troppo basso dell’offerta da €0.505, questa settimana il Messaggero citava la possibilità di un rilancio a Eu0.80 (+58% rispetto al prezzo indicativo di Eu0.505), livello quasi in linea con il valore di carico della partecipazione di VIV di in TIM (Eu0.83) che potrebbe indurre i francesi ad accettare l’offerta di KKR o piuttosto a lanciare una controfferta in cordata con altri fondi. Quanto alla posizione di CDP, nella sua recente intervista il presidente Gorno Tempini ha sottolineato come il coinvolgimento di fondi privati riduce la necessità dell’intervento finanziario di CDP, per questo ci sembra prematuro ipotizzare una preferenza di CDP per lo scenario di scorporo interno di Labriola, laddove KKR dovesse presentare condizioni particolarmente favorevoli per la cessione della rete a TIM (KKR potrebbe cedere a CDP una quota di maggioranza e non il 100% della rete di TIM) e riteniamo che qualsiasi processo di valorizzazione degli asset, per la sua complessità (tempi lunghi ed elevati execution risk) potrebbe essere più facilmente percorribile rimuovendo il titolo dalla quotazioni. La prospettiva di tempi piu rapidi per la rete unica (sinergie destinate a scomparire con il passar del tempo) e minori execution risk potrebbero anzi indurre CDP a considerare con interesse la proposta di KKR, a nostro avviso.

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.  

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