TELECOM ITALIA -2,5% Gubitosi lascia il CdA, Vivendi potrebbe presentare presto un piano alternativo

FATTO
Luigi Gubitosi si è dimesso dal consiglio di amministrazione della società con effetto immediato. L’accordo prevede il riconoscimento a Luigi Gubitosi di un importo (severance) di circa 6,9 milioni di euro (soggetto al claw back da parte di TIM), da corrispondersi entro il 3 gennaio 2022.
Il Gruppo sta continuando il processo di Succession Plan finalizzato alla nomina di un nuovo CEO.
Il CdA ha inoltre preso atto che il Comitato ad-hoc designato per analizzare la proposta di interesse indicativa e non vincolante inviata da KKR il 19 novembre e sta lavorando con gli advisor selezionati per intraprendere le attività necessarie per tale analisi, come annunciato il 6 dicembre. Il processo è ritenuto complesso e richiederà dei tempi che in questo momento non sono quantificabili.
La Stampa di domenica scrive che KKR punterebbe ad ottenere una risposta dal CdA di TIM in tempi ragionevoli per accedere alla Data Room.
Secondo il Sole24Ore, il DG Labriola sta lavorando al nuovo Piano, ma non sarà pronto prima del 2 marzo ed è improbabile che gli amministratori di TIM diano l'ok alla Due Diligence di KKR prima di avere un'idea completa sulla situazione reale e sulle prospettive di TIM per i prossimi anni: il profit warning di mercoledì scorso evidenzia che le criticità non riguarderebbero solo il contratto con DAZN ma anche sui ricavi del fisso.
Vivendi, nel frattempo, sarebbe al lavoro per un piano alternativo che potrebbe prevedere la separazione della rete dalla Service Company e a ceder il controllo della rete a CDP, ma senza ricorrere ad un’OPA. Il piano di Vivendi potrebbe essere comunicato prima dell’apertura della due diligence a KKR.
EFFETTO
Nonostante la visibilità piuttosto bassa, continuiamo a ritenere che uno scenario “dual track” per TIM possa offrire maggiore opzionalità sul titolo, sostenendone l’appeal speculativo: da un lato l’OPA friendly di KKR con l’eventualità di un bump del prezzo e con la possibilità per gli azionisti TIM di incassare sin da subito e senza rischi il premio di controllo su TIM; dall’altro uno scenario di valorizzazione degli asset, coordinato da VIV che a nostro avviso, alle giuste condizioni potrebbe rivelarsi altrettanto positivo per il titolo, ma nasconderebbe molteplici rischi di execution e benefici distribuiti su orizzonte di più ampio respiro, pensiamo in particolare allo scorporo della rete e alla realizzazione della rete unica con Open Fiber.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.
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