TELECOM ITALIA -2% Opa sì Opa no, il mercato si innervosisce
FATTO
L'Ad Pietro Labriola ha ribadito che una rete unica in fibra è un elemento importante, strategico per il Paese. Gli stakeholder su questo fronte sono numerosi, la Società ha prolungato il memorandum con CDP per completare l’analisi. L'accelerazione sul progetto è motivata anche dal fatto che con il tempo la sovrapposizione tra le reti riduce le sinergie potenziali, anche se, secondo l’AD, è un rischio che si avrà a partire dal 2025, mentre oggi le due società si stanno concentrando nella costruzione della rete in aree diverse, legate al PNRR.
Il CEO ha sottolineato che la vendita di NetCo per creare la rete unica con Open Fiber metterebbe l'azienda in condizione di competere sull'attività dei servizi, risolvendo in maniera strutturale il problema del debito. Labriola ha aggiunto che TIM Brasil resta il "fiore all'occhiello del gruppo", contribuendo a circa il 30% dell'Ebitda di Gruppo e non è in vendita.
Dopo le indiscrezioni de il Sole24Ore, anche la Stampa riferisce che CDP, Vivendi, KKR e Macquarie potrebbero lavorare su un’OPA parziale, con l’obiettivo di mantenere il titolo TIM ancora quotato. L’OPA parziale potrebbe avere ad oggetto il 60% del capitale, l’obiettivo di CDP sarebbe quello di rilevare il controllo e cedere la divisione ConsumerCo e TIM Brasil per ridurre il debito. il Sole24Ore conferma un firepower finanziario per CDP nell’ordine di Eu1bn da investire nell’OPA parziale. Bloomberg ieri riferiva che il governo sta considerando diverse opzioni, tra cui l’OPA su TIM, ma che nessuna decisione sull’esatto tipo di approccio è stata ancora presa dai leader di governo e dal Ministro del Tesoro Giorgetti.
Stasera a mercati chiusi la società diffonderà i risultati trimestrali e potrebbe annunciare la cessione di una partecipazione di minoranza di EnterpriseCo, la BU dedicata al segmento business, tramite un beauty contest che potrebbe essere avviato tra qualche settimana. Non sono invece attese novità sulla cooptazione di un nuovo consigliere per la sostituzione di De Meo così come sarebbe esclusa una azione di responsabilità nei confronti del precedente management di TIM in merito all’accordo con DAZN.
EFFETTO
Nessuna novità dalle indiscrezioni di stampa. L’ipotesi di un OPA parziale da parte di CDP consentirebbe da un lato a CDP di limitare l’esborso finanziario e raggiungere una partecipazione minima sufficiente a controllare l’assemblea straordinaria TIM evitando il delisting; ma dall’altro potrebbe rivelarsi l’opzione meno market friendly sul tavolo: il premio d’OPA sarebbe verosimilmente inferiore rispetto ad un’OPA totalitaria finalizzata al delisting e gli azionisti di minoranza sarebbero esposti ai rischi di execution legati alla cessione degli asset retail e di TIM Brasil, con un possibili ripercussioni sul titolo TIM.
Un’OPA totalitaria finalizzata al delisting della Società ci sembra la strada preferibile in vista del successivo break-up e della dismissione degli asset retail, l’impegno finanziario per CDP potrebbe essere limitato dalla compartecipazione di altri soci (KKR, Macquarie) e della stessa VIV che potrebbe valutare di reinvestire nel veicolo. Quanto alla cessione di TIM Brasil, ricordiamo che non è oggi un’opzione sul tavolo del management di TIM, ma non escludiamo che ad un determinato prezzo un’eventuale semplificazione del perimetro societario potrebbe favorire future operazioni di takeover sul Gruppo da parte di potenziali acquirenti.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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