TELECOM ITALIA -2% Nuovo piano industriale di Open Fiber

FATTO
Presentato da Open Fiber il nuovo piano di investimenti da 11 mld su 10 anni. Principali dettagli riportati da diversi quotidiani (La Repubblica, il Sole24Ore):
• Finanziamento: mix equity/debito, recente linea di credito da 7.2 mld con un pool di 8 banche e possibile estensione per ulteriore 2.8 mld di linee di credito uncommitted;
• A fine piano EBITDA margin superiore al 75% (EBITDA di circa 2 mld) e break-even finanziario (EBITDA – Capex) nel 2026 (tasso di adozione al 50%), quando l’EBITDA margin dovrebbe risultare superiore al 50%;
• A fine 2021 coperti circa 13 mln di unità immobiliari in fibra ottica, ma solo 1.8 mln i clienti attivi. Il tasso di adozione medio è del 13.8%, l’obiettivo è di superare il 50%;
• Aree nere: 7 mln di linee coperte a fine 2021 (in queste aree tasso di adozione al 22% superiore quello di FiberCop);
• Aree bianche: 5.5 milioni di linee coperte a fine 2021, ovvero il 43% dei comuni poco popolati, e nel 2023 attesa cablatura competa delle aree bianche;
• Aree grigie: previsti 3.7 mld di fondi pubblici, partecipazione di OF a tutte le gare, copertura di 6.2 mln di numeri civici e 5 mln di unità immobiliari. Possibile ricorso a tecnologia FWA se previsto dai bandi di gara. OF punta altre 6.9m di unità immobiliari in queste aree;
• Interesse a forme di coinvestimento puro sia nelle aree grigie che in quello per realizzare sinergie di costo mantenendo due reti indipendenti, ma non commerciale come quello attualmente proposto da FiberCop.
• Maggiori criticità legate a carenza di risorse e manodopera, OF si avvale indirettamente di 7mila addetti e necessità di altri 4-5mila già nei primi mesi del 2022.
EFFETTO
Il nuovo piano di OF conferma la determinazione di Macquarie (40% in OF) e CDP (60%) ad accelerare gli investimenti perseguendo una logica di sviluppo “standalone” per Open Fiber. L’apertura ad eventuali forme di coinvestimento non commerciale con FiberCop (ipotizziamo la condivisione dei dotti, canaline e di infrastrutture passive) ci sembra un buon punto di partenza per un migliore sfruttamento delle infrastrutture esistenti e accelerare i tempi di rollout (oggi inficiati dai ritardi nell’ottenimento delle autorizzazione di scavo), ma non sufficiente a garantire la cancellazione dell’overbuild nelle aree ancora da coprire, perché verrebbero mantenute due infrastrutture separate, e ritorni adeguati sul capitale investito considerando un tasso di adozione a regime strutturalmente subottimale con due reti sottoutilizzate (non a caso OF stima un take up rate di circa il 50% a fine piano). Nell’immediato, siamo convinti che il recente rafforzamento di CDP nel capitale di OF offra i migliori presupposti a TIM/FiberCop e OF per riprendere le trattative e valutare le migliori soluzioni per un accordo di coinvestimento sulle aree grigie senza precludere le chance per un'eventuale integrazione societaria in secondo momento.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.
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