TELECOM ITALIA -2% Apertura di Vivendi alla cessione del controllo della rete

FATTO
Vivendi è interessata a qualsiasi soluzione che promuova l'efficienza e la modernità infrastrutturale della rete, preservando il valore del proprio investimento, ha detto un portavoce del gruppo domenica. "In questa prospettiva, l'ipotesi di un controllo statale della rete, se fosse propedeutico a un progetto strategico a guida istituzionale, verrà certamente valutata con apertura," ha aggiunto.
Anche secondo gli ambienti di CDP, la proposta di KKR per TIM sarebbe lontana dal valore della società, ha scritto il Messaggero domenica aggiungendo che il governo vedrebbe di buon occhio una collaborazione tra Vivendi e CDP.
I vertici di Vivendi e CDP si sono incontrati la scorsa settimana, trovando punti di convergenza sulle strategie per un rilancio di TIM al di fuori del progetto di OPA di KKR, secondo il quotidiano. CDP e Vivendi dovrebbero incontrarsi nuovamente per discutere un piano alternativo a KKR, dice il quotidiano.
EFFETTO
Le indiscrezioni di stampa del weekend potrebbero avere oggi una connotazione negativa per il titolo, suggerendo minori chance per l’OPA di KKR che negli ultimi giorni aveva sostenuto l’appeal speculativo sul titolo, a favore di uno scenario alternativo di scorporo della rete, su cui finora Vivendi si è sempre dichiarata contraria.
Alle giuste condizioni, riteniamo che anche quest’ultimo scenario - benché su un orizzonte di piu lungo- possa essere positivo per il titolo, in particolare se finalizzato alla realizzazione di una rete unica (su cui stimiamo sinergie per circa 0.20 euro/azione) e a fronte di una valutazione relativa almeno coerente con quella formulata anche per Open Fiber da Macquarie/CDP.
Al tempo stesso segnaliamo tra i rischi potenziali per TIM, la probabile necessità di una cessione completa della rete (e non soltanto del controllo) per evitare profili anche minoritari di integrazione verticale e ottenere più facilmente il via libera dell’Antitrust UE; ma anche il rischio nel breve termine di svalutazione degli asset in caso di impairment sul Gruppo dopo gli ultimi due profit warning. A questi rischi, si sommano le incognite legate al perimetro degli asset conferiti nella rete (personale, debito, etc..) e alla sostenibilità del business retail di TIM che resterebbe il principale asset di TIM una volta scorporata la rete.
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.
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