TELECOM ITALIA -1,5% Azioni di risparmio nodo cruciale per tempistiche e modalità del break-up di TIM

FATTO
Telecom Italia è tra i titoli più deboli di oggi.
Secondo il Sole 24Ore, il nuovo piano industriale del 7 luglio dovrà affrontare anche il tema delle azioni di risparmio di TIM , che potrebbe avere un ruolo cruciale anche sulle tempistiche e sulla modalità con cui verrà realizzato il break up se tramite la scissione proporzionale di TIM nella ServCo e NetCo o il conferimento/cessione della sola NetCo.
Nel primo caso, una conversione delle azioni di risparmio prima del break-up ridurrebbe la complessità di avere due classi azionarie per ognuna delle società, ma vedrebbe allungare i tempi del demerger poiché la conversione richiederebbe alcuni mesi. Nel caso invece in cui l’azionariato di TIM dovesse essere replicato con due classi di azioni per ciascuna società, l’operazione è potenzialmente soggetta all’approvazione degli azionisti di risparmio.
EFFETTO
I punti sollevati dal Sole 24Ore ci sembrano molto ragionevoli e ben posti, sottolineiamo che i rischi autorizzativi potrebbero emergere anche nel caso di una conversione prima del break up, dal momento che la conversione potrebbe determinare un’eccessiva diluzione del capitale ordinario chiamato a votare il break-up e il rischio di un mancato raggiungimento dei quorum in EGM (necessari i 2/3 del capitale ordinario presente).
Nel caso in cui non si dovesse procedere con la conversione e dovesse essere replicata l’attuale struttura del capitale tramite una scissione proporzionale andrà testata la capacità della ServiceCo quotata di garantire il dividendo minimo agli azionisti di risparmio, venendo meno la garanzia indiretta legata oggi alla titolarità della rete (asset piu profittevole per il Gruppo).
Questo determinerebbe un pregiudizio per i diritti patrimoniali dei risparmisti che potrebbero essere quindi chiamati a votare il break-up.
Anche nel caso di una cessione della rete, alternativa al demerger proporzionale, si ripresenterebbe il nodo delle azioni di risparmio legato al posizionamento di società quotata di soli servizi. Per queste ragioni, considerando in chiave speculativa l’opzionalità (o piuttosto la necessità) di una conversione nel breve termine ma anche il miglior profilo di rischio/rendimento, manteniamo la nostra preferenza sui titoli di risparmio (Target 0.50 euro) rispetto a quelli ordinari (target 0.47 euro).
Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,47 euro.
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