Stellantis - Acea: target emissioni auto al 2035 non più raggiungibili
Una revisione degli obiettivi, nei termini quantitativi o temporali, andrebbe a vantaggio di tutta la filiera dell'automotive

Stellantis e il settore Automotive sotto i riflettori.
Su questi livelli, il titolo del gruppo italo-francese potrebbe registrare il secondo mese positivo degli otto portati a termine nel 2025, il bilancio provvisorio è intorno a +7%.
La performance dal primo gennaio resta tuttavia in profondo rosso: -34% (-26% al netto del dividendo).
I piani dell'UE per l'automotive "dovrebbero andare oltre l'idealismo e riconoscere le attuali realtà industriali e geopolitiche: raggiungere i rigidi obiettivi di CO2 per auto e furgoni per il 2030 e il 2035 non è più fattibile nel mondo di oggi". Lo scrivono i produttori automobilistici europei (Acea) e i fornitori (Clepa) in una lettera congiunta indirizzata a Ursula von der Leyen, inviata a pochi giorni dalla ripresa del dialogo strategico sul futuro dell'automotive in programma il 12 settembre.
Alla presidente della Commissione Europea l'invito a "ricalibrare l'attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2" per "garantire il raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Ue, salvaguardando la competitività industriale, la coesione sociale e la resilienza strategica delle catene di approvvigionamento europee".
In vista dell'imminente revisione del regolamento sulle emissioni di CO2, le due associazioni esortano ancora a cogliere l'opportunità della revisione per "correggere la rotta e ancorare nella legge la flessibilità, la prospettiva industriale e l'approccio orientato al mercato di cui c'è tanto bisogno".
Necessario inoltre rendere la "neutralità tecnologica" un "principio normativo fondamentale" nel percorso di transizione, includendo non solo veicoli elettrici ma anche "gli ibridi (plug-in), i range extender, i veicoli con motore a combustione interna altamente efficienti, l'idrogeno e i combustibili decarbonizzati", si legge nella missiva.
Una revisione degli obiettivi, nei termini quantitativi o temporali, andrebbe a vantaggio di tutta la filiera dell'automotive.