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ENEL - Il dopo Starace inizia con una contestazione dei soci

Il socio Covalis, alza la voce. L'attuale sistema di nomina del consiglio di amministrazione "mina la fiducia degli investitori, erode il valore e non è in linea con gli standard internazionali delle migliori pratiche di democrazia societaria".

Enel si avvia a chiudere intorno alla parità il giorno dell’annuncio della sfida al MEF lanciata del socio Covalis Capital, azionista di lungo termine con una partecipazione dell'1% circa.

La società del risparmio gestito ha presentato una lista alternativa di amministratori indipendenti nella quale si contesta il processo di nomine adottato dal governo.
Nella nota diffusa dal fondo - focalizzato su infrastrutture, utilities, energie rinnovabili, industria e materie prime – in fondatore Zach Mecelis dice di volere "un consiglio di amministrazione diversificato e indipendente, che rifletta la natura internazionale dell'azienda e della sua base di azionisti".
La scorsa settimana il Mef ha indicato Flavio Cattaneo quale nuovo AD di Enel, con Paolo Scaroni presidente. Cattaneo, attualmente vicepresidente di Italo, succede a Francesco Starace, alla guida di Enel dal 2014, che non godeva del sostegno della cerchia ristretta della presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Una fonte vicina al dossier sentita da Reuters, spiega che l'iniziativa del fondo, la cui lista non contiene un candidato amministratore delegato, mira soprattutto a promuovere un processo di trasparenza che spinga il governo a chiarire strategia e ratio nella scelta di Cattaneo.
 "Abbiamo presentato una lista di membri del consiglio di amministrazione che riflette meglio il Dna internazionale dell'azienda. Non intendiamo creare nessun processo destabilizzante per Enel - vogliamo mettere la società in condizione di realizzare il suo potenziale di leader nella transizione energetica", dice Mecelis nella nota.

La lista comprende i nomi di Marco Mazzucchelli, Leilani C. Latimer, Francesco Galietti, Monique Sasson, Paulina Beato e Daniel Lacalle. 
Enel è una società strategica su cui il governo - che ha una partecipazione di oltre il 23% - esercita poteri di veto, il cosiddetto 'golden power'. 

L'attuale sistema di nomina del consiglio di amministrazione "mina la fiducia degli investitori, erode il valore e non è in linea con gli standard internazionali delle migliori pratiche di democrazia societaria", attacca Covalis nella nota.
Il giorno dopo le nomine il titolo a Piazza Affari aveva perso il 4% circa, colpito dalle vendite per lo scetticismo degli investitori sulla nomina di Flavio Catteneo ad AD.  

Ricordando la scadenza odierna per la presentazione delle liste, nel daily di oggi Intesa Sanpaolo si dice fiduciosa che la nuova squadra di management adotterà un approccio "trasparente e market-friendly", sottolineando tra l'altro come le regole del 'golden power' allineino gli interessi nazionali e degli azionisti promuovendo stabilità nel contesto normativo e nelle pratiche di business.

La partita è appena iniziata ed in questo momento, l’incertezza sulle possibilità di successo dell’iniziativa di Covalis è altissima, “ma di certo, se dovessero riuscire a nominare un consigliere di alto profilo, potrebbe essere positivo”, commenta un analista di Intermonte. 
Resta comunque il fatto che il cambio al vertice non è stato fluido ed indolore, come avvenuto per altre società quotate a controllo pubblico: “Prima le nomine inaspettate, ora i fondi che protestano perché nel board non c’è un esperto del settore, non è un bel momento”, conclude l’analista. Per Enel, il dopo Starace inizia in salita.


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Marino Masotti

Caporedattore