SABABA - Pronta all'accelerazione di fine anno

Sababa , l’integratore di servizi e prodotti dedicati alla protezione delle reti informatiche delle aziende industriali e delle banche, tratta in borsa a 2,47 euro, sui minimi dall’Ipo avvenuta circa un anno fa 3,70 euro.
Anche a Wall Street non è un gran momento per tutto i settore della cybersecurity, l’indice Nasdaq di settore ha toccato i minimi delle ultime 52 settimane giusto due settimane fa: il calo da inizio anno è del 23%.
Da tutto il mondo, dalle società del settore arrivano solo indicazioni positive sull’andamento del business, il ribasso dei titoli è quindi da inquadrare nel più ampio movimento dell’high tech, prima vittima in borsa del rialzo dei tassi d’interesse.
Sababa, che da inizio anno perde il 33%, non fa eccezione, visto che solo la scorsa settimana, il fondatore ed amministratore delegato Alessio Aceti ha raccontato nel corso dell’investor meeting Next Gems, che gli affari girano bene e che i risultati del secondo trimestre, sia a livello di conto economico che di nuovi ordini, sono un ottimo punto di partenza per il proseguimento del percorso di crescita.
Dopo un avvio d’anno frenato dallo scoppio del conflitto Ucraina-Russia, i mesi successivi sono stati "molto buoni", ma il bello deve ancora venire, perché nel secondo semestre dell’anno, soprattutto nel quarto trimestre, c’è il grosso dell’attività. I prossimi saranno i mesi cruciali perché le aziende del settore, alla fine dell’anno le prendono le decisioni di spesa ed investimento. L’aumento degli attacchi informatici spingerà probabilmente ad un aumento degli investimenti nella protezione. Intermonte stima per l’anno in corso 12 milioni di euro di ricavi, dai quasi quattro milioni del primo semestre. Nel 2023 il giro d’affari è previsto a 18 milioni, ma per effetto dell’aumento della vendita di prodotti e soluzioni sviluppate internamente, la marginalità dovrebbe esplodere, l’Ebitda dovrebbe raggiungere i cinque milioni di euro, da due milioni del 2022. "Ci ritroviamo con questi numeri di consensus", ha detto Aceti a websim.it a margine di NextGems.
Le aziende, ma sempre di più anche il settore pubblico, si stanno attrezzando per proteggersi dalla pura minaccia cibernetica o da forme ibride di attacco. Per far fronte alla domanda crescente, concretizzatasi negli ultimi mesi in tre grossi ordini da 2,6 milioni in totale, la società si sta ingrandendo, soprattutto in termini di personale, il vero asset di qualità delle aziende che si occupano di sicurezza informatica. "Un anno fa eravamo in 15, ora ci prepariamo ad oltrepassare quota cinquanta", ha aggiunto Aceti.
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