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Risorse a fiume sul digitale: "siamo pronti" dice il ceo di Digitouch

La società si sta organizzando in vista della forte accelerazione della crescita del mercato della transizione al digitale
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Mentre una parte dell’Europa attende la recessione, Digitouch lavora sull’espansione: la Cloud Marketing Company si sta preparando a gestire nel migliore dei modi una forte accelerazione del mercato di riferimento. "Al minimo parliamo di una crescita superiore al 10% l’anno nel triennio 2023-2025, in aggiunta, ci sono gli investimenti nella trasformazione digitale del PNRR", dice a websim.it il presidente Simone Ranucci Brandimarte.

Digitouch si è già in parte adeguata al contesto favorevole, con l'acquisizione di Mobilsoft annunciata a metà del mese.

L’operazione è il primo passo del progetto di portare i ricavi da servizi ICT tra il 40% ed il 50% nel giro di un anno, partendo dal 25% del 2021. Grazie a Mobilsoft, i ricavi consolidati del 2023 dovrebbero essere circa sei milioni di euro in più di quel che si aspettava in precedenza il consensus, ovvero, circa 52 milioni di euro. 

Ma non basta, serve massa critica per far fronte al meglio a quello che il mercato chiede. In Italia gli investimenti in soluzioni di cloud marketing, da parte di aziende medio-grandi e della Pubblica Amministrazione, rappresentano un potenziale di oltre 200 miliardi di Euro al 2030. 

"Le previsioni sulla crescita di oggi sono molto più alte di quelle di cinque anni fa, in Italia si investe di più in tutti i settori e le industrie perché non si può più stare nello stato di arretratezza tecnologica del passato, non si può più tirare a campare con qualche intervento tampone, non basta introdurre nell’organico una figura specializzato o prendere un consulente part time", aggiunge Ranucci Brandimarte.

Le condizioni di arretratezza digitale dell’Italia sono ben documentate nel Rapporto 2022 diffuso oggi da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Fondazione Ibm Italia e Fondazione Eni Enrico Mattei. 

"L’Italia è al 24° posto nell’Unione Europea nella percentuale di persone con competenze digitali di base; è al 25° posto considerando i cittadini che interagiscono online con la P.A.; e si trova in 21° posizione nella classifica delle aziende con un sito web con funzionalità avanzate", si legge nel comunicato stampa.

Le possibilità di risalire in fretta la classifica non mancano, i soldi ci sono: "La trasformazione digitale è la seconda tra le sei missioni per dotazione finanziaria del PNRR, con 40,7 miliardi di Euro a disposizione", si legge nel report esecutivo "Confrontando con gli altri Paesi europei beneficiari del  Next Generation EU, l’Italia è il Paese che alloca il maggiore ammontare di fondi alla digitalizzazione, più della somma di Spagna, Germania e Francia (38 miliardi di Euro".

Preso atto che il suo problema non è gestire il declino ma domare una crescita tumultuosa, Digitouch sta prestando sempre più attenzione alla struttura aziendale ed al perimetro dell’offerta. Scartate altre opzioni strategiche, il management ha deciso che la soluzione migliore per cavalcare l’onda della digital transformation è un mix di Marketing, Technology eCommerce. "C’erano altre opzioni ma noi abbiamo scelta questa perché non pensiamo sia più attuale quella della verticalizzazione specialistica in uno dei tre ambiti, perché i clienti chiedono un po’ di tutto. Ma dall’altra parte, non vogliamo essere quelli che fanno tutto, con un perimetro infinito di attività", conclude il presidente.

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