POSTE ITALIANE - Pronto il decreto per il collocamento del 29% del MEF

Fatto

Pronto il DPCM per il collocamento del 29.26% della quota del Gruppo attualmente nelle mani del MEF. Una conferma quindi di quanto anticipato dal Ministro delle Finanze Giorgetti che aveva indicato nelle scorse settimane l’intenzione del governo di vendere la sua quota mantenendo il controllo indiretto sulla società tramite il 35% detenuto da CDP.

Agli attuali prezzi di mercato, dall’operazione il Governo incasserebbe circa 3.8 miliardi di euro.

Confermata anche la modalità di collocamento tramite OPV con coinvolgimento di retail e dipendenti (~120k).

Lato societario invece, nella giornata di ieri si è tenuto l’atteso incontro tra il CEO del Gruppo Del Fante e i sindacati dei lavoratori preoccupati per l'impatto della privatizzazione. Indiscrezioni di stampa riportano che nell’incontro sarebbero stati discussi alcuni dettagli del nuovo contratto collettivo del lavoro da approvare presumibilmente prima della privatizzazione.

Il Focus rimane sul nuovo Piano Strategico che verrà presentato il prossimo 20 Marzo.

Secondo MF, Poste vorrebbe rendere il Private Banking un nuovo pilastro della crescita per i prossimi anni. Al momento il Gruppo può contare su c.8.250 dipendenti addetti alla vendita ai clienti di fondi, polizze vita, prodotti di risparmio postale e altri prodotti di investimento. L'obiettivo sarebbe quello di sviluppare i servizi di investimento per i clienti con un patrimonio superiore a €500k.

Secondo i dati Aipb in Italia esiste attualmente un consistente mercato di famiglie con un patrimonio superiore a €500k non ancora coperto dai consulenti finanziari per un totale di masse che sarebbe vicino ai €400bn. La maggior parte di questi si troverebbe in aree del Paese poco coperte da servizi di Private Banking e Poste può sfruttare la propria presenza capillare in tutto il Paese per sviluppare questa divisione.

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