Poste Italiane alza i target e fa più ricco il dividendo
La società prevede per l'anno, un utile netto di 2,2 miliardi: l’innalzamento di 100 mln si ripercuote positivamente sul dividendo, in quanto la policy aziendale è basata su un payout ratio del 70%

Poste Italiane si avvia a chiudere in rialzo del 2,4% nel giorno delle comunicazioni del trimestre, da inizio anno il titolo è cresciuto del +35% vs +17,3% del Ftse Mib.
La spinta delle attività finanziarie permette alla società di battere il consensus sul trimestre e di alzare gli obiettivi del 2025.
Margine d'interesse da record
L’utile operativo rettificato, l’indicatore di performance maggiormente capace di dare un quadro dell’andamento del business, è salito dell’8,4% nei tre mesi aprile-giugno, a 864 milioni di euro. Il margine di interesse (NII) ha registrato una crescita del 2,7% anno su anno, a 671 milioni (1,3 miliardi nel semestre, +7,5% anno su anno): “si tratta del valore trimestrale dell’NII più alto mai registrato, grazie ad una maggiore giacenza media dei depositi e a un minor costo della raccolta”, si legge nel comunicato.
L’utile netto è aumentato del 9% a 572 milioni, meglio delle attese.
Il risultato a livello di profitti parte da ricavi totali pari a 3,3 miliardi di euro, +5% anno su anno.Il risultato operativo (ebit) adjusted viene portato da 3,1 miliardi a 3,2 miliardi.
I ricavi dei servizi assicurativi nel primo semestre 2025 si attestano a 906 milioni, con una crescita del 9,5% anno su anno (464 milioni nel secondo trimestre del 2025, con una crescita del 8,0% anno su anno).
Pacchi
Nel segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione, i ricavi del primo semestre raggiungono 1,9 miliardi di euro, con una crescita del 1,1% anno su anno. Nel solo secondo trimestre sono ammontati a 960 milioni (+0,7% anno su anno).
I ricavi da corrispondenza nel secondo trimestre del 2025 sono stati pari a 516 milioni, in diminuzione del 5,8% anno su anno (1,0 miliardi nel primo semestre del 2025, -4,4% anno su anno), "a causa della contrazione attesa dei volumi di corrispondenza, a fronte di un 2024 che ha beneficiato di azioni one-off, parzialmente compensate da azioni, tutt'ora in corso, di repricing".
Un periodo "senza precedenti"
“L’anno sta procedendo molto bene, con numeri che riflettono una posizione solida in tutti i settori, evidenziata da una crescita dei ricavi e della redditività nel primo semestre senza precedenti”, commenta nella nota l’amministratore delegato Matteo Del Fante.
Stime riviste e da rivedere
La performance del semestre, oltre che le aspettative sulla restante parte del 2025 hanno spinto la dirigenza a rivedere al rialzo alcuni obiettivi dell’esercizio. L’utile operativo rettificato diventa 3,2 miliardi di euro, cento milioni in più della precedente indicazione. Dietro alla variazione c’è soprattutto il miglioramento delle attese sul margine d’interesse, portato a 2,6 miliardi di euro, da 2,5 miliardi.
L'analista di JPMorgan Farooq Hanif afferma che i risultati del secondo trimestre sono stati “notevolmente superiori alle previsioni”, sostenuti da un NII costantemente migliore nei servizi finanziari e da un più forte sviluppo dei margini dei servizi contrattuali nel settore assicurativo. Nel suo resoconto, ripreso da Bloomberg, Hanif scrive che le stime sono già vicine alle previsioni, riviste al rialzo dalla società, per quest'anno, per cui, è presumibile un miglioramento delle assunzioni per l'intero 2026 nell’ordine del 3-6%.
Dividendo
L’utile netto sale a 2,2 miliardi, da 2,1 milioni: l’innalzamento si ripercuote direttamente sul dividendo, in quanto la policy della società sulla remunerazione degli azionisti, è basata da febbraio di quest’anno su un payout ratio del 70%. Nel comunicato, la società ricorda che
gli azionisti, oltre ad aver beneficiato di un progressivo aumento del corso azionario, hanno goduto di una crescente remunerazione complessiva, “riflessa in un livello del Total Shareholder Return (TSR) superiore a quello registrato sul principale indice di Borsa (FTSE MIB)”.