Inchieste, indagini, nuove accuse a Sam Bankman-Fried, eppure il bitcoin sale
Fallimenti a raffica delle banche che assistevano le start up del mondo crypto, l'inchiesta delle autorità di vigilanza su Binance. SBF accusato di aver pagato tangenti in Cina.
La caduta della propensione al rischio causata dal crack di Silicon Valley Bank non ha toccato il bitcoin, tornato su nella seconda parte di marzo perché l'intervento congiunto di Federal Reserve, Tesoro e Federal Deposit Insurance è stato anche un mezzo salvataggio delle crypto

Le banche rimaste in piedi si contendono le società del mondo crypto rimaste scottate dal crack Silicon Valley-Segnature Bank. Non ci sono solo gli istituti di credito di media e piccola dimensione, anche i grandi continuano a fare affari con i clienti attivi sulle crypto.
Il bitcoin è in rialzo del 4% a 28.500 dollari, non tropppo distante dai massimi da giugno dell'anno scorso. Il recupero sta avvenendo in un contesto all’apparenza non favorevole.
Si allarga e si aggrava la situazione di Sam Bankman-Fried, accusato dalla procura federale di avere ordinato il pagamento di una maxi tangente da 40 milioni di dollari a funzionari cinesi. In aggiunto, ci sono le autorità di vigilanza dei mercati finanziari che marcano sempre più stretto gli operatori crypto. La Commodity Futures Trading Commission (Cftc) accusa Binance di aver violato le norme statunitensi relative all’obbligo di scambiare i derivati derivati su piattaforme regolamentate. Coinvolto anche Changpeng Zhao, fondatore e ceo, la piattaforma di scambio che si era fatto avanti inizialmente per prendersi quel che era rimasto del fallimento di FTX.
La CFTC chiede un risarcimento, sanzioni e un ordine che impedisca alle società del mondo crypto, di continuare a tenere una condotta illegale.
Si legge nei documenti d’accusa, che Binance avrebbe adottato un "approccio calcolato e graduale per aumentare la sua presenza negli Stati Uniti" nonostante abbia dichiarato pubblicamente di aver limitato l'utilizzo della sua piattaforma ed abbia sollecitato i suoi clienti al dettaglio.
Mentre il settore crypto attende gli sviluppi dell’ultima iniziativa del regolatore, molte le società di questo inquieto mondo, sono alla ricerca di partner bancari più affidabili delle varie Silvergate, Segnature Bank e Silicon Valley Bank.
Il Wall Street Journal riportava a inizio settimana che Customers Bancorp, con sede a West Reading, Pennsylvania, e Fifth Third Bancorp, con sede a Cincinnati, Ohio, sono tra le più attive nel proporsi alle start up rimaste senza copertura bancaria. Le società delle criptovalute non si fidano più della piccola banca sotto casa e stanno spostando i depositi in banche più piccole o all’avanguardia dal punto di vista tecnologico; tra queste ultime c'è la Cross River Bank, con sede nel New Jersey. Nel frattempo, le banche più grandi, tra cui Jp Morgan Chase e Bank of New York Mellon, continuano a fare affari con le criptovalute, anche se, riferisce il quotidiano, sono diventate più selettive.
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