NEXI - La battaglia legale con Cedacri riguardo la cessione di Oasi si avvia alla conclusione

Il contenzioso legale tra Nexi e Cedacri, iniziato nel 2019 a seguito della cessione di Oasi da parte di Nexi a Cedacri, potrebbe concludersi entro la fine dell'anno

Fatto

Il contenzioso legale tra Nexi e Cedacri, che dura da tre anni, dovrebbe finalmente trovare una conclusione entro la fine dell'anno. Tutto è cominciato nel 2019, quando Nexi ha ceduto la sua controllata Oasi, specializzata nei servizi finanziari, a Cedacri, un'azienda attiva nell'outsourcing di servizi informatici per il settore finanziario. Per questa cessione, Nexi avrebbe dovuto incassare 151 milioni di euro, anche se l'importo ufficiale non è mai stato reso noto.

L'accordo firmato dalle due parti prevedeva un pagamento immediato e una parte posticipata, legata all'EBITDA del 2018 di Oasi (conosciuto come "earn out"). È proprio questa parte dell'accordo che è oggetto della disputa, con Nexi che ha avviato un procedimento arbitrale per chiedere a Cedacri di pagare l'earn out.

Cedacri, però, non solo ha respinto la richiesta di Nexi, ma ha anche presentato una controdomanda per verificare se Nexi abbia violato gli accordi e le dichiarazioni riguardanti la determinazione dell'EBITDA di Oasi per il 2018. Quindi, secondo Cedacri, non solo non sarebbe tenuta a pagare l'earn out a Nexi, ma vorrebbe anche riavere indietro una parte consistente del prezzo pagato.

Effetto

Il valore della transazione si aggirava intorno a 10 volte l'EBITDA di Oasi del 2017. La questione vale circa 75 milioni di euro, con Cedacri che ha r…

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