Monte Paschi Avanti con la grande distribuzione di utili
Il 100% dell'utile viene ridato ai soci. Secondo Barclays, la crescita media annua composta del dividendo tra il 2025 e il 2027 è del 3,8%. Il titolo, oggi poco sopra 8 euro, può arrivare a 11 euro

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Banca Monte Paschi è oggi prima tra le blue chip in termini di performance, seconda come volumi scambiati, 155 milioni a metà seduta.
Il titolo, a 8,12 euro, si riavvicina ai massimi degli ultimi tre anni toccati in settembre. Dai minimi del 2022 il prezzo di borsa si è moltiplicato per cinque.
Per Deutsche Bank ci sono ancora parecchi spazi di crescita, visto che il target price espresso dall’analista Giovanni Razzoli è 11 euro. Allo stesso obiettivo arriva Intermonte: nel report di oggi, gli analisti Fabrizio Bernardi e Lorenzo Giacometti alzano il target price a 11 euro e segnalano nella nota che il titolo tratta a poco più di una volta il valore tangibile degli asset stimato al 2026, quando Intesa Sanpaolo è a 1,7, Unicredit a 1,3 e Banco BPM a 1,5.
Cose notevoli del trimestre
Se complessivamente gli analisti censiti da Bloomberg sono ottimisti, in quanto il target price medio è un euro sopra i valori attuali, è anche per effetto di quanto è emerso dalla trimestrale presentata la scorsa settimana.
Il margine d’interesse è diminuito dell'1% su base trimestrale, in linea con quel che si aspettava il consensus: Intermonte commenta comunque positivamente il dato, in quanto segnala resilienza in un contesto di mercato in parziale peggioramento. Altri elementi rilevanti dell’andamento dell’attività caratteristica sono i seguenti: costi totali stabili sui livelli di un anno fa, in lieve miglioramento sul secondo trimestre, accantonamenti sui crediti in calo, a testimonianza di una solida qualità del credito.
Mediobanca
La società finanziaria fondata da Enrico Cuccia nel primissimo dopoguerra sarà integrata senza penalizzare i suoi punti di forza nel Corporate&Investment Banking e nel private banking. Resta in sospesa l’ipotesi di fusione, con una revoca della quotazione analoga a quella scelta da Bper Banca con Banca Popolare di Sondrio: la decisione sarà uno dei punti qualificanti del prossimo piano industriale.
Il cantiere comunque non si ferma, le sinergie messe in conto si possono raggiungere anche con l’86% del capitale, invece che con il cento per cento. L’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha detto agli analisti che il target di 700 milioni di euro di risparmi di vario genere sembra a questo punto molto prudente, c’è spazio per andare oltre.
Il manager ex Pekao Bank e Credito Valtellinese ha aggiunto che nel medio periodo, quando Mediobanca sarà focalizzata sulle attività caratteristiche, il passo successivo potrebbe essere la riproposizione all’estero delle attività nel credito al consumo (Compass), spazi di crescita fuori dall’Italia ci potrebbero essere anche nel private banking e nell’investment banking.
Barclays segnala come elemento notevole della conference, l’accenno di Lovaglio alla richiesta di compromesso danese sulla partecipazione in Generali, l’eventuale via libera alla procedura favorevole nel calcolo degli asset al rischio, secondo l’analista Paola Sabbione “potrebbe portare un aumento di 50 punti base del coefficiente CET1 (in linea con quanto riportato nel documento di offerta), ma che non è incluso in nessuna proiezione (né nel nostro modello).
Dividendo
A proposito della remunerazione dei soci, la banca ha confermato che tutto l’utile sarà distribuito.
Il capitale in eccesso sarà impiegato in modo flessibile, tramite dividendi straordinari, riacquisto di azioni proprie o per operazioni selettive. Il dividendo sull'esercizio 2025 potrebbe essere sostanzialmente in linea con quello dell'esercizio 2024, un’accelerazione è da mettere in conto negli anni successivi. Barclays si aspetta per quest’anno 91 centesimi di euro, da 86 cent del 2024. Nel 2026 si sale a 92 cent, l’anno successivo a 96 cent: la crescita media annua composta è del 3,8%.
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