LVENTURE - Le startup del digitale sono in un ecosistema florido

Nella primavera del Venture Capital italiano, LVenture Group si organizza per crescere con nuovi investimenti e la collaborazione con grandi aziende. Intanto la holding di partecipazioni quotata sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana ha divulgato numeri positivi riferiti al 2021.
"Il primo trimestre del 2021 è stato in sordina a causa della pandemia", racconta a websim.it il ceo Luigi Capello. "Il secondo e il terzo trimestre hanno visto una forte accelerazione spinta dal mercato, perché finalmente in Italia si è capito, a livello di politica economica, che è necessaria una ondata di nuova impresa. Basti pensare che il Venture Capital italiano è passato dai 600 milioni del 2020 a oltre 1,2 miliardi nel 2021".
I ricavi sono arrivati a 5,3 milioni di euro, in aumento del 29,1% sul 2020. Il margine operativo lordo è stato pari a 2,2 milioni, mentre il risultato netto è stato di 1,7 milioni rispetto alla perdita di 0,7 milioni al 31 dicembre 2020. La società conta su un portafoglio di 92 startup, per un valore IFRS di 30,1 milioni di euro, anch’esso in crescita rispetto ai 24,5 milioni di un anno prima (frutto di nuovi investimenti e rivalutazioni).
Il portafoglio ha conseguito importanti incrementi di valore, grazie anche alla chiusura di alcuni recenti round di investimento. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di GenomeUp, startup biotech per la diagnosi delle malattie rare, che ha chiuso un aumento di capitale da 1,1 milioni di euro. PunchLab, la startup per l'home fitness ha invece chiuso un round di investimento da 840 mila euro. Deesup, startup dedicata alla rivendita di arredo di design di seconda mano, a fine 2021 ha chiuso un round da circa 1,2 milioni.
"Il nostro 2022 ha visto un’ulteriore accelerazione rispetto alla fine del 2021", prosegue Capello. "Quest’anno l’ecosistema del Venture Capital italiano è proiettato verso più che un raddoppio degli investimenti in startup rispetto al 2021, con una stima di oltre 2,5 miliardi. Per quanto ci riguarda, continueremo la nostra politica di investimento su nuove startup ad alto potenziale, Stiamo assistendo a importanti rivalutazioni del nostro portafoglio e alcune startup che hanno registrato l’interesse di gruppi industriali per potenziali exit. L’altra nostra linea di business, che è quella dell’open innovation, ovvero la consulenza a grandi aziende, crescerà ulteriormente".
Su questo fronte, LVenture Group ha stretto una partnership con Leonardo che ha lanciato il suo corporate accelerator, Business Innovation Factory (BIF), nell’Hub di LVenture. L’acceleratore punta a selezionare, per i prossimi tre anni, fino a 10 startup all'anno che svilupperanno soluzioni innovative in grado di ampliare l'offerta di servizi digitali di Leonardo, tra i leader mondiali nell'aerospazio difesa & sicurezza.
Tra le principali iniziative di open innovation c’è anche ZERO, l’acceleratore Clean tech della Rete nazionale acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti, lanciato da Cdp Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione, Eni, LVenture Group ed Elis, con il supporto dei corporate partner Acea, Maire Tecnimont, Microsoft e Vodafone.
"Tra il 2022 e il 2023 il nostro portafoglio vedrà una maturazione importante con conseguenti rivalutazioni per exit significative. Per il futuro, poi, continueremo un forte lavoro su entrambe le nostre linee di business. Per quanto riguarda gli investimenti, è attiva la seconda call per startup di ZERO, l’acceleratore Cleantech e il nostro acceleratore di startup LUISS EnLabs si avvia alla ventesima edizione. Lo sviluppo degli acceleratori verticali, come quello realizzato in partnership con Leonardo, è parte importante delle nostre attività di open innovation, per cui stiamo valutando opportunità di nuove joint venture".
L’ad di LVenture ha parlato anche del contesto di mercato che vede il caro materie prime e il conflitto tra Russia e Ucraina. "Sul mondo delle startup confluiranno i capitali del Pnrr e c’è un interesse di importanti family office e investitori. Forse l’attività di alcune startup potrebbe essere rallentata dalla condizione macroeconomica, ma il portafoglio di LVenture, con oltre 90 startup, è ben diversificato. Nessuno ha la sfera di cristallo e molto dipenderà da quanto durerà il conflitto, ma per il momento la spinta sul Venture Capital è talmente forte da avere la meglio anche sul contesto attuale".
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