GENERALI - Caltagirone esce dal patto di consultazione, indiscrezioni su prossime mosse

L'appeal speculativo resta elevato

FATTO
Venerdì a mercati chiusi, Francesco Gaetano Caltagirone ha notificato la decisione di uscire dal patto di consultazione su Generali a cui partecipava insieme a Delfin (Del Vecchio) e Fondazione CRT. La decisione è stata motivata dal fatto che le motivazioni per cui era stato costituito il patto non sono più attuali. Caltagirone ha inoltre maturato la decisione di presentare una propria lista per il rinnovo del CdA, sebbene non sia stata ancora assunta una univoca determinazione circa la promozione di una lista cosiddetta 'lunga' oppure 'corta’ nel primo caso volta ad ottenere la maggioranza mentre nel secondo per ottenere la nomina di consiglieri di minoranza. 

Nella lettera si menziona il fatto che non è mai emersa da parte di Generali alcuna effettiva disponibilità al confronto rispetto alle finalità condivisa dai pattisti. Per esempio, la volontà di confermare il ceo Donnet è stata resa nota prima e a prescindere da alcuna adeguata interlocuzione e per di più prima dell’approvazione della procedura per la presentazione di una lista del consiglio.

Il patto rimarrà dunque composto da soli due azionisti Delfin e Fondazione CRT con complessivamente una quota del 8.331% del capitale (Delfin 6.618% e FCRT del 1.713%).  

A questo punto non viene esclusa la possibilità che Caltagirone possa crescere ulteriormente nel capitale chiedendo l’autorizzazione per superare la soglia del 10% del capitale ed anche la stessa Delfin potrebbe procedere con nuovi acquisti.

Gli scenari ipotizzati sulla stampa porterebbero questi soci a superare complessivamente la quota del 20% dei diritti di voto. La decisione di Assogestioni di presentare una lista per ottenere la nomina di consiglieri indipendenti porta alla competizione di almeno tre list per l’Assemblea del prossimo 29 aprile.

Alcuni organi di stampa riportano che l’azionista Edizione Holding (famiglia Benetton) con circa il 4% del capitale non avrebbe ancora deciso l’orientamento in vista dell’Assemblea ma il neo presidente Alessandro Benetton non escluderebbe di schierarsi a favore del cambiamento ma una decisione non sarà probabilmente presa prima di aprile. Intanto il CdA di Generali convocato per il 2 febbraio dovrebbe nominare 3 nuovi consiglieri in sostituzione dei tre membri dimissionari.  

EFFETTO
La mossa di Caltagirone non sembra cambiare nella sostanza le intenzioni dei soci che precedentemente erano presenti nel patto di consultazione ovvero quello di proporre un’alternativa per management e strategie future della compagnia da sottoporre all’Assemblea del 29 aprile.

Rimane inoltre possibile che i soci possano continuare ad aumentare le loro quote nel capitale di Generali nelle prossime settimane.

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