GENERALI - Caltagirone avrebbe esercitato opzioni sul 2,5% del capitale

Diminuisce l'appeal speculativo

FATTO
Secondo quanto riportato da vari quotidiani, Caltagirone avrebbe esercitato opzioni put in scadenza venerdì scorso riducendo la partecipazione detenuta in Generali su circa il 2.5% del capitale portando la partecipazione al 7.45% dal precedente 9.95%.

La mossa ha consentito al secondo azionista di Generali di incassare una plusvalenza superiore a 200 mln considerato che le opzioni davano diritto a cedere le azioni ad un prezzo di 18.5 euro.

La decisione tuttavia non esclude che Caltagirone posse nuovamente muovere sul titolo per riavvicinarsi alla soglia massima del 10% del capitale, anche alla luce della performance recente del titolo, che ha perso dai massimi pre-assemblea oltre il 20% del valore al netto del dividendo. 

Rimane aperta la questione della sostituzione di Caltagirone in seno al CdA di Generali a cui sta lavorando il presidente del CdA Sironi in vista del CdA previsto per il prossimo 22 giugno.

Infine, il CEO di Axa, Buberl, ha ribadito che Axa non è interessata a Generali e che il gruppo assicurativo francese predilige la crescita organica ed alcune operazione di M&A mirate in paesi come Italia e Spagna. In Italia, non si esclude di voler replicare il modello di partnership di bancassurance con BMPS ad altre banche (i.e. BAMI) e Axa non esclude di poter prendere parte al futuro aumento di capitale della banca senese.

EFFETTO
Come detto, la discesa di quota di Caltagirone non preclude futuri acquisti che tuttavia dipenderanno dalla prossima evoluzione della governance della compagnia con il primo appuntamento rappresentato dalla nomina del sostituto di Caltagirone stesso.

Su Generali raccomandazione NEUTRALE, con target price 19,20 euro. 

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