EXOR - Indicazioni dai risultati in linea con le attese

Fatto

Exor chiude il 1H24 con un NAV di €38.3bn ed in aumento dell’8% rispetto ai €35.4bn a fine 2023 (+9% in termini di termini di NAV per share includendo impatto buyback). NAV (+9%) è cresciuto meno del benchmark MSCI World (+14%), impattato negativamente da andamento di Stellantis , Iveco e CNHI ma più che compensato dall'andamento positivo di Ferrari che ha aggiunto €3.3bn di valore nel periodo e Philips.

Il valore delle partecipazioni quotate è cresciuto a €34.247mn da €31.210mn di fine 2023 mentre le partecipazioni non quotate sono rimaste stabili a €3.085mn con un aggiustamento al ribasso del valore della partecipazione in Christian Loubutin a €575mn.

Debito netto a fine giugno 2024 indicato a €3.7bn vs €4.0bn a fine 2023. Per quanto riguarda gli investimenti, la crescita a €3.134mn è legato sia a Lingotto (€2.350mn) per la parte public funds e Ventures (€784mn).

Tra gli altri investimenti dimezzato l'investimento in Forvia (€110mn).

Debito netto a fine giugno 2024 indicato a €3.7bn vs €4.0bn a fine 2023 grazie ad incasso di dividendi per €987mn (da €815mn) disinvestimenti per €372mn e investimenti per €815mn.

Il 12 agosto è partita la seconda tranche (€125mn) da completarsi entro novembre 2024 del piano di buyback per complessivi €250mn.

Nel corso dell’1H24 i principali investimenti hanno riguardato Philips (€622mn) in cui Exor ha ora una quota del 17.5% e la sottoscrizione pro-quota dell’aumento di capitale in Juventus per €14mn, oltre che in Clarivate (€11mn) si cui Exor è ora long-term investor con una quota del 10.1%. Tra le società non quotate investimenti in TagEnergy (€72mn), Nuo (€34mn), Lifenet (€8mn) e GEDI (€10mn), oltre che ad investimenti in Ventures (€52mn) e Lingotto Funds (€23mn). A luglio 2024, cash-out per €555mn legato all'investimento in Institut Mérieux in cui detiene una quota del 10%.

Effetto