TEMI CALDI

ENI - Nuovo decreto sul caro bollette

Non crediamo che la manovra possa avere impatto rilevante sui conti di Eni

FATTO
La bozza di decreto entrato ieri all’esame del Consiglio dei ministri per calmierare le bollette energetiche contiene tre punti principali:

- la conferma delle misure su oneri di sistema e Iva anche per il terzo trimestre 2022; 
- le attese garanzie Sace per agevolare il riempimento degli stoccaggi gas;  
- una sorta di tassa sugli extra-profitti degli importatori gas. In particolare, l’art. 3 del DL prevede che i soggetti titolari di contratti di approvvigionamento gas superiori a un anno debbano a versare alla Csea per ciascun mese del periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 marzo 2023 una percentuale (nella bozza risulta ancora da definire) della differenza tra la componente Cmem (costo medio efficiente del mercato della materia prima) della bolletta definita da Arera su base trimestrale e il prezzo medio di importazione. Agli operatori che abbiano però certificato una perdita nell’esercizio o negli esercizi che includono il periodo oggetto dell’intervento, sono restituiti gli importi versati "nei limiti del valore della perdita".

EFFETTO
La nuova misura fa seguito a un’analisi elaborata dall’Arera nei giorni scorsi, che evidenziava un potenziale differenziale positivo tra le tariffe gas attese per i prossimi trimestri, elaborate sulla base delle quotazioni forward del gas TTF e i costi di approvvigionamento dei  contratti take-or-pay. A una prima lettura, sembra non si tratterebbe di una vera e propria tassa, come quella introdotta nei mesi scorsi sugli extra profitti, quanto piuttosto di un meccanismo di restituzione degli eventuali extra margini. 
Non crediamo che la manovra possa avere impatto  rilevante sui conti di Eni.

La raccomandazione su ENI è INTERESSANTE, con target price a 16 euro. 

Titolo presente nel PORTAFOGLIO LONG PIAZZA AFFARI raccomandato da Websim. 

www.websim.it