DIGITOUCH - La rivoluzione digitale premia chi ha più massa critica nell'ICT

Digitouch rafforza la sua anima tech ed accelera sulla via della crescita con la sua nona acquisizione dal momento della nascita.
Fondata nel 2007 ed arrivata in borsa nel 2015, la Cloud Marketing Company accompagna enti ed aziende nella trasformazione digitale. Il titolo tratta a 2,43 euro, un prezzo che porta ad una capitalizzazione di 34,5 milioni di euro. Da inizio anno la performance è +32%, contro il -17% dell'indice Euronext Growth di Borsa italiana.
Interpellato da Websim.it il giorno dopo l’annuncio, il presidente Simone Ranucci Brandimarte spiega che l’operazione Mobilesoft permetterà da subito di ottenere un vantaggio importante in termini di dimensioni: "Siamo convinti che la crescita del mercato porterà benefici aggiuntivi ai soggetti di taglia più grande, quelli capaci di fornire un’ampia offerta di prodotti e servizi. Le aziende clienti stanno alzando l’asticella, sono sempre più attente alla selezione dei fornitori, ci sarà sempre meno spazio per i piccoli, andiamo verso il consolidamento e noi ci stiamo muovendo".
Non si tratta solo di massa critica, Digitouch acquisisce competenze nell’ambito più richiesto, quello delle soluzioni informatiche in ambiente Mobile&Fintech. Mobilesoft, nel suo sito, si descrive come un’azienda sviluppatrice di app che opera anche nella gestione delle comunicazioni tra oggetti, nelle infrastrutture Web e nella sperimentazione di tecnologie avanzate. Tra i cento e passa progetti completati, c’è l’app per il trading di Igea Digital del gruppo BNP Paribas, l’app di Banca Etica ed altre fornite a Stanleybet.it e Boingtv.it.
La società con sede a Roma e centri operativi in Campania e Sicilia, permetterà a Digitouch di aumentare il peso della sua divisione più tecnologica, quella che nel 2021 valeva circa un quarto dei ricavi. "Puntiamo ad arrivare tra il 40% ed il 50% nel 2023." Le altre due aree sono quella storica, dedicata al marketing digitale, la terza è l’e-commerce.
Gli analisti di EnVent stimavano per l’anno in corso, un incremento dei ricavi di circa il 25% anno su anno a 47 milioni di euro, con un ulteriore incremento nel 2023 a oltre 52 milioni di euro.
Mobilesoft entra nel perimetro di Digitouch con sei milioni di euro di ricavi per l’anno in corso, con 0,9 milioni di euro di Ebitda. La redditività, intorno al 15%, è di poco inferiore a quella dell’acquirente, ma grazie alle sinergie sui ricavi ottenibili fin da subito, è pensabile un immediato miglioramento di qualche punto percentuale.
Il prezzo pagato per il 60% del capitale è 3,6 milioni di euro, pari a sei milioni per il 100%: il multiplo implicito è circa 6 volte l’Ebitda.
Una prima tranche da 3,2 milioni, sarà versata subito in contanti, la restante parte da 0,4 milioni, è in carta. Sulle 160.000 azioni proprie girate ai soci venditori, c’è un lock up di 12 mesi. Quel che resta del capitale, sarà rilevato in due tranche, la prima entro il 2025 e la seconda entra il 2027.
Ranucci Brandimarte spiega che gli attuali dirigenti resteranno alla guida delle operazioni almeno fino al periodo fissato dagli accordi, "ma è nostro interesse che rimangano anche oltre".
In ambito ICT, le risorse umane si tengono strette, perché la richiesta di servizi legati alla trasformazione digitale cresce a ritmi superiori a quelli dell’offerta di personale qualificato. Digitouch ha risposto alla sfida del recruiting con un programma di delocalizzazione che ha portato all’apertura di un hub tecnologico a Catania: la struttura aperta a inizio anno, è già arrivata a quasi quaranta dipendenti. Una parte del team siciliano, racconta Ranucci Brandimarte, ha scelto di lasciare Milano, in modo da trovare sull’Isola standard di vita meno costosi ed esasperati di quelli della metropoli lombarda.
Il fatto che MobileSoft abbia un’anima tecnologica nel Mezzogiorno non è quindi un caso, la delocalizzazione tecnologica è un trend che secondo il presidente proseguirà, in linea con quel che lo stesso piano PNRR intende ottenere in termini di restringimento del gap tra Nord e Sud Italia.
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