Difesa: Leonardo è il campione europeo della difesa digitale
Leonardo è sempre di più attiva nel software e nell'informatica, il riarmo dell'Europa è importante ma non è l'elemento decisivo per il titolo. Senza più debiti, la società ha spazio per crescere

Lo scudo digitale è invisibile ma difende molto di più di una protezione corazzata, per cui, già da qualche anno, Leonardo è concentrata sul software e sull'informatica.
Più scienziati e meno generali
Bisogna partire dal contributo al business arrivato dai fisici e dai matematici, più che dagli ammiragli e dai generali, per capire le ragioni del fenomenale apprezzamento del titolo della holding: da inizio anno il guadagno è di oltre l’ottanta per cento, nel 2024 è stato dell’85% e negli ultimi tre anni, dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, si è moltiplicato per sei volte circa.
Per spiegare la performance di borsa degli ultimi mesi, si deve perperò andare indietro di sei anni, al momento in cui Roberto Cingolani rispose alla chiamata del Ceo Alessandro Profumo e assunse l’incarico di Chief Technology and Innovation Officer.
Un cervellone al servizio del business
Dopo meno di sei mesi, a fine 2019, quello che allora era un importante scienziato, conosciuto al grande pubblico forse per il contributo al processo Marta Russo, annunciava la nascita dei Leonardo Labs. Un anno dopo nasceva il supercomputer Davinci -1, macchina in grado di processare 5 milioni di miliardi di operazioni al secondo. La scelta di puntare sulla ricerca spinta ha pagato, fornendo le basi scientifiche sulle quali è stata costruita Leonardo Hypercomputing Continuum, nuovissima linea di business sul quale la società punta moltissimo.
Il super cervellone, da solo, dovrebbe generare 230 milioni di euro aggiuntivi nel corso del piano, ma la società lo ritiene un elemento decisivo per l'accelerazione della crescita prevista dal piano.
Difesa digitale
Va detto che il cambio di rotta non è stato pagato con drastici tagli ai costi o squilibri finanziari, anzi, in questi anni il debito è sceso. Fino a qualche anno fa, la storia di investimento su Leonardo ruotava intorno all’indebitamento, oggi quel tema è alle spalle e si guarda all’andamento dei ricavi e della redditività. Il piano prevede nel periodo 2025-2029, ordini cumulati previsti a 118 miliardi di euro (CAGR 2023-2029 +5,8%), ricavi cumulati a 106 miliardi di euro (CAGR 2023-2029 +7%). "Sono tassi di crescita prudenti e visibili”, commenta Coco
C'è anche il civile
Il percorso di crescita per linee interne delineato dalla società tiene in considerazione i programmi di riarmo ma non sarà solo la nuova spesa militare a guidare il conto economico. Su questo punto Cingolani ha insistito molto. “Sono stati attenti a non spostare le aspettative su quel tema”, dice Coco.