DATI MACRO: L'inflazione sta evaporando, si riprende il potere d'acquisto
Più forte del previsto la frenata dei prezzi al consumo in giugno negli Stati Uniti, l'inflazione è tornata sui livelli di marzo del 2021.


Inflazione sempre più giù negli Stati Uniti, il rallentamento del mese scorso è stato ancora più forte di quel che si aspettavano gli economisti.
In giugno i prezzi al consumo sono saliti del +3% anno su anno, dal precedente +4%, il consensus di Bloomberg era +3,1%. L'incremento è in linea con quanto anticipava ieri l’inflation swap.
Frenano anche i prezzi al consumo core, il mese scorso la crescita è stata del +4,8%, dal +5,3% di maggio: consensus a +5%.
Con questo nuovo rallentamento, l'inflazione torna sui livelli del marzo del 2021. L'inflazione core è tornata sui valori dell'autunno dello stesso anno.
Antonio Cesarano, il Chief Global Strategist di Intermonte segnala che il 70% del rialzo di giugno è ancora attribuibile agli affitti, una componente da qualche mese però in via di assestamento.
Sono scesi come da previsioni i prezzi delle automobili di seconda mano, mentre è del tutto inatteso il forte calo dei biglietti aerei.
Risale il potere d'acquisto. In giugno i redditi reali medi tornano a essere positivi dopo oltre due anni. "Notizia positiva per i consumi", aggiunge Cesarano perché potrebbe portare la Federal Reserve a non insistere troppo sulla leva del costo del denaro, optando per azioni di drenaggio della liquidità che impattano meno sui consumi.
Secondo lo strategist, il dato di oggi non dovrebbe mettere in discussione il rialzo di un quarto di punto percentuale di fine mese, mentre resta aperta la discussione sulla necessità di un ulteriore rialzo a settembre.
I mercati hanno reagito portando giù i rendimenti delle obbligazioni governative, con il Treasury a due anni arrivato a 4,73%, da 5% della scorsa settimana e 4,84% di ieri. Lo spread tra il decennale ed il biennale è salito a -83 punti base. I tassi di mercato potrebbero aver segnato il picco, conclude Cesarano.
www.websim.it