Campari - La risposta di Lagfin al Fisco italiano
Il titolo Campari ha chiuso lunedì in ribasso del -2,4% a 5,888 euro, dopo aver toccato un minimo di 5,67 euro nelle prime battute

Con riguardo alla notizia recentemente ripresa dalla stampa relativa a sequestro preventivo disposto contro Lagfin e avente a oggetto azioni Campari, a integrazione di quanto già reso noto col comunicato stampa di venerdì 31 ottobre u.s., Lagfin ha precisato quanto segue.
La misura cautelare – connessa a un contenzioso fiscale cui è estranea Campari, il Gruppo Campari e qualsivoglia manager Campari – è stata regolarmente eseguita in data odierna e ha avuto oggetto 214.079.997 azioni Campari (che corrispondono a circa il 34% della partecipazione complessiva in Campari detenuta da Lagfin (pari a 637.860.699 azioni al 31 ottobre 2025).
Trattandosi di misura meramente conservativa, il diritto di voto relativo alle azioni sequestrate continua a restare in capo a Lagfin, la quale, pertanto, continua a essere titolare di 3.039.224.699 diritti di voto di Campari pari a circa l’84% dei voti.
Peraltro, quand’anche il diritto di voto delle azioni sequestrate fosse stato momentaneamente perso, Lagfin avrebbe comunque mantenuto circa il 72% dei voti, ovvero il controllo di diritto su Campari.
Lagfin ritiene che la pretesa fiscale e le connesse indagini penali siano infondate sotto ogni profilo, avendo Lagfin sempre agito nel pieno rispetto formale e sostanziale delle norme, nonché con la massima trasparenza. Lagfin si riserva, quindi, di agire per la tutela delle proprie ragioni (ivi incluso contro il provvedimento di sequestro).
Lagfin ha ribadito con chiarezza che il contenzioso fiscale "non ha mai riguardato il Gruppo Campari" e che "la misura non incide sulla partecipazione di controllo detenuta in Campari".
Non vediamo rischi di "carta sul mercato".

