Campari: l'alcol non tira, Diageo punta su risparmio e sobrietà
Le comunicazioni dell’anno fiscale della società del Johnny Walker, della birra Guiness, danno brio al settore, i titolo sale del 6% a Londra, la variazione giornaliera più ampia degli ultimi 5 anni

I conti di Diageo
Le comunicazioni dell’anno fiscale della società del Johnny Walker, della birra Guiness e del Gin Tanqueray, danno brio al settore, il titolo sale del 6% a Londra, la variazione giornaliera più ampia degli ultimi cinque anni. In questa scia, si muovono a Milano Campari, + 1%, a Parigi, Pernod Ricard, +1,3%, Remy Cointreau +1%.
La più grande società del mondo nel settore beverage, si aspetta che l’esercizio in corso, giugno 2025-giugno 2026, sia “simile a quello fiscale 25, date le continue sfide del mercato. La crescita sarà più importante nella seconda metà, con le vendite nette organiche in leggero calo nella prima metà”, si legge nella nota. Nell’esercizio passato, i ricavi sono stati pari a 20,24 miliardi di dollari, +1,7% anno su anno a parità di perimetro e di cambio, gli analisti si aspettavano qualcosa di meno.
Al lavoro sulla redditività
La crescita dell'utile operativo organico è attesa nell’ordine del 5% (cifra singola media), con un’accelerazione nella seconda metà dell’anno. Coerentemente con la decisione di lavorare soprattutto sulla redditività, “l'obiettivo del programma di risparmi sui costi è aumentato a circa 625 milioni di dollari, rispetto ai 500 milioni di dollari. La spesa in conto capitale sarà inferiore a quella dell'esercizio passato, nella fascia tra 1,2 e 1,3 miliardi di dollari, da 1,5 miliardi di dollari. Il flusso di cassa migliorerà a circa 3 miliardi di dollari, da 2,7 miliardi di dollari dell’esercizio passato”.
I dazi si fanno sentire
Il rinnovato impegno sulla redditività, oltre che le indicazioni meno pessimistiche sull’andamento delle vendite hanno più che mitigato quel che la società ha detto sull’impatto dei dazi di Trump. Assumendo che il quadro attuale rimanga, ovvero, dazi del 10% sulle importazioni dal Regno Unito, del 15% dall’Europa, esenzione delle importazioni di liquori messicani e canadesi negli Stati Uniti, l'impatto negativo è 200 milioni di dollari l’anno, cinquanta in più della precedente indicazione.
Meno alcol e più ricavi
In un contesto di consumi di alcolici più sobrio la società prova a sfruttare la “moderazione è un'opportunità di crescita significativa”, in quanto Diageo afferma di avere la leadership nei distillati analcolici, “più di quattro volte le dimensioni del nostro concorrente più vicino. Alcolici e super alcolici non tirano più come negli anni passati, ma altre categorie, preferite dai più giovani, vanno bene. Nell'esercizio fiscale 2025, le vendite nette organiche del nostro portafoglio non alcolico sono cresciute di circa il 40%”. La società sta puntando molto sull’alternativa analcolica ai liquori tradizionali e nel corso dell’anno passato ha comprato la statunitense Ritual Beverage Company.