Campari +3% Finisce l'era di Whisky e Cognac, è tempo di Spritz
Lo spritz, calcola Barclys nel report che alza la raccomandazione a BUY con target price a 7,9 euro, costa circa il 20% più di una birra di categoria premium ma la redditività media è più alta

Il titolo recupera
Campari sale di oltre il 3%, è la miglior blue chip di oggi e torna sui livelli di prezzo di metà settembre, il titolo tratta poco sopra quota sei euro, per Barclays può arrivare a 7,9 euro, circa il 30% rispetto ai prezzi attuali.
La banca inglese ha alzato oggi la raccomandazione a Buy, dopo che negli ultimi due anni le azioni della prima società italiana degli alcolici e dei super alcolici si sono quasi dimezzate, soprattutto per effetto di un progressivo indebolimento della domanda.
Meno brindisi nel mondo
Se l’alcool interessa meno alle giovani generazioni, se crescono gli astemi e se le bevande più costose non sono più alla portata di una sempre più vasta area di bevitori, è tutta l’industria a farne le spese.
Infatti negli ultimi due anni, anche Pernod Ricard vale alla borsa di Parigi la metà di quel che valeva nel dicembre del 2023. Un altro nome francese, Remy Cointreau ha perso il 67%, il colosso inglese Diageo il 40%.
Anche il drink subisce il rialzo tassi
Gli analisti di Barclays riconoscono che il trend dei consumi di alcolici è calante da qualche anno ed ammettono che in questo periodo sono più penalizzati i brand delle bevande premium, quelle più costose. Non si tratta però di un declino guidato da uno di quei grandi cambiamenti del nostro modo di essere, vivere e consumare, siamo dentro una fase di assestamento di natura ciclica, spiegabile soprattutto con il calo del potere d’acquisto delle persone, quindi con l’andamento dei tassi d’interesse.
La disaffezione dei giovani di cui si parla da qualche anno non trova riscontri precisi, mentre ci sono evidenza più rilevanti, per fortuna, della progressiva diminuzione dei forti bevitori e del cosiddetto binge drinking: il rapido consumo di un alto numero di drink nel giro di poche ore.
Bevi e spendi con moderazione
Se il trend di fondo è quello della moderazione, sia nei consumi che nella preferenza per le bevande più a buon mercato, “i marchi che offrono una proposta premium più accessibile potrebbero trarne vantaggio. Il portafoglio di Campari si colloca proprio in questo spazio: a un prezzo superiore rispetto agli alcolici tradizionali, come una pinta di birra chiara o un semplice superalcolico con mixer, ma non così costoso da scoraggiare i consumatori attenti al valore”, si legge nella nota.
L'economia dello Spritz
Se c’è un ambito dove questa nuova attitudine del consumatore si mostra con grande evidenza è quella degli aperitivi. Campari qui gioca un po’ in casa e negli ultimi tempi sta cercando di trarre beneficio dal trend con campagne di marketing in collaborazione con i locali del consumo. In questi eventi promozionali la società incoraggia la clientela a scegliere combinazioni di Aperol, Campari, Cynar o Sarti Rosa a prezzi solo di poco superiori a quelli di una pinta di birra, ma parecchio più bassi di quelli di un cocktail con superalcolici premium e super premium.
Lo spritz, prosegue Barclys, costa circa il 20% più di una birra premium ma con una redditività notevolmente più alta.
I numeri di Campari
A proposito dei margini, gli analisti aggiungono che il ciclo di investimenti è terminato, per cui, anche un lieve incremento dei ricavi, scende direttamente all’utile. Nel report, la previsione di utile per azione del 2026 sale a 0,34 euro, da 0,30 euro, il 2027 è ora stimato chiudere con 0,40 euro, sei centesimi in più della precedente previsione.
A livello di ricavi, il 2025 dovrebbe essere ancora un anno senza crescita, nel 2026 il giro d’affari dovrebbe arrivare a 3,14 miliardi, +5% a parità di perimetro, nel 2027 si arriva a 3,31 miliardi, +5,5%.

