Campari: bar di nuovo pieni e re-rating del titolo
La quotazione di Campari è sui minimi degli ultimi otto anni, ai prezzi attuali potrebbe risalire a multipli allineati a quelli storici, ovvero a 18 volte l'Ev/Ebitda

I consumi di alcolici e superalcolici si stanno riprendendo un po' in tutto il mondo dopo mesi di gelo della domanda finale e alleggerimento delle scorte da parte dei grossisti.
La ripartenza, guidata soprattutto dalla tequila e dal whisky, dovrebbe migliorare le condizioni di mercato, portando benefici al conto economico di Campari.
Il titolo della società leader italiana del settore potrebbe riprendersi, dopo aver toccato in febbraio, i minimi dal 2017.
Cosa si aspetta Pernod-Ricard
“I commenti delle società del settore, prima tra tutti Pernod Ricard, lasciano intendere che siamo a un punto di svolta, perlomeno quel che riguarda i volumi”, afferma l’analista di Intermonte Francesco Brilli. La casa francese, la più simile, in termini di marchi e di geografie a Campari, ha detto a inizio febbraio che nell’anno fiscale in corso (giugno 2024-giugno 2025) si dovrebbe vedere “un trend di miglioramento delle vendite nette organiche”.
Nel primo semestre invece, i ricavi sono scesi del -4% a 6,17 miliardi di euro, principalmente per il crollo del marchio Martell. I consumatori stanno girando le spalle al cognac francese e gli investitori hanno scaricato il titolo Pernod Ricard, sceso al CAC40 di Parigi, sui minimi dal 2016 a inizio mese.
Campari potrebbe fornire indicazioni simili a inizio marzo, in occasione della presentazione dei dati del quarto trimestre. Brilli si aspetta commenti in linea, o migliori, di quelli forniti a ottobre, nel corso della conference sui dati dei primi nove mesi.
La società aveva parlato in quell'occasione di un “attenuarsi dell’impatto dei fattori ciclici sfavorevoli” e della continuazione della “sovraperformare rispetto ai competitor”. L’aumento della quota di mercato trainato “dalla forza dei propri marchi in categorie in crescita”, porterà così “a un graduale ritorno nel medio termine a una crescita organica mid-to-high single digit delle vendite nette, in un contesto macroeconomico normalizzato”.
Volti nuovi al comando
A presentare le cifre degli ultimi tre mesi dell’anno, periodo previsto ancora fiacco e spento dal consensus degli analisti potrebbe essere il nuovo CEO Simon Hunt, chiamato dopo una rapida selezione a prendere il posto dell’uscente Matteo Fantacchiotti.
“Nessuno lo conosce, ma il suo curriculum parla”, dice Brilli. Hunt arriva con un’esperienza trentennale nel settore e una carriera che lo ha visto arrivare alla carica di CEO di William Grant&Sons.
Nel corso dell’anno si vedranno le sue capacità, per il suo esordio invece, non c’è da aspettarsi chissà quale cambio di passo rispetto al passato, anzi, è possibile che il nuovo capo azienda scelga di tenere il profilo basso, fornendo indicazioni molto prudenti sull’evoluzione del business. E’ ugualmente possibile che in occasione del suo arrivo, venga fatta qualche pulizia nei conti.
Brilli invita a non sovrappesare l’importanza dei volti nuovi e ribadisce che il tema principale resta l’evoluzione del contesto di mercato, è questo a suo avviso il punto cruciale dell’investimento nel titolo Campari.
Marchi ben bilanciati
In un anno pesante per tutti, la società dovrebbe comunque portare a casa un po’ di crescita: il consensus si aspetta circa 3,2 miliardi di euro di ricavi, tra il 3% e il 4% in più del 2023, nel 2025, grazie alla ripresa dei consumi e degli ordini dei grossisti, si dovrebbe arrivare a 3,4 miliardi. Per quanto riguarda la redditività, Intermonte si aspetta un ulteriore miglioramento dell’Ebitda margin sia nel 2024, a 23,1%, sia nel 2025, a 25,3%.
Altri del settore, come Pernod Ricard, in questo contesto sfavorevole per tutti, sono stati molto più penalizzati, i trend di fondo di Campari non è cambiato, nel passaggio dagli anni d’oro del dopo pandemia, alla quaresima post scoppio dell’inflazione, “perché ha un portafoglio marchi molto ben bilanciato”, spiega Brilli.
Oltre agli apertivi, che per la società si possono considerare il core business, ci sono, tra i superalcolici di rilievo internazionale, Grand Marnier, Sky Vodka, il rum Appleton Estate, l’whisky Wild Turkey e il gin Buldog. Il marchio che nei prossimi trimestri va guardato con maggiore attenzione è Espolòn, in quanto in tutto il mondo la tequila sta rapidamente scalando la classifica dei gusti dei consumatori.
Nel 2024 il ribasso in borsa di Campari è stato del -41%, ai prezzi attuali, ovvero a 14 volte l'Ev/Ebitda, in contesto anche soltanto un po' meno negativo, le azioni potrebbero tornare a trattare multipli allineati a quelli storici, circa 18 volte l'Ev/Ebitda.
Campari ha sempre goduto di multipli più alti di quelli del settore, ma l'andamento del business in questi anni, così come in passato, mostra che il premio è giustificato.